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Vacanze, come evitare tossinfezioni: a cosa stare attenti

Quando si è in vacanza, nonostante ci si voglia rilassare, si deve comunque prestare attenzione al cibo, evitando le tossinfezioni

Fare attenzione al cibo in vacanza (Foto Pixabay)

Quando si è in vacanza si tende a staccare la spina, non pensare a nulla e godersi solo il meritato e tanto atteso relax. Ma i problemi potrebbero essere sempre dietro l’angolo, alcun anche parecchio gravi. Prestare attenzione a ciò che si mangia purtroppo, è tra quelle azioni alle quali non ci si può esimere soprattutto se si viaggia in paesi esotici e con regolamentazione sugli alimenti diversi da quelle italiane.

Per molti aspetti, oltre al fatto che il cibo direttamente possa essere contaminato o non buono, è l’organismo che non è abituato a determinati alimenti provocando seri problemi che possono andare da una “semplice” gastroenterite fino a provocare anche danni più definitivi, o peggio, la morte. Ovviamente non si deve evitare di viaggiare, non cibarsi o stare in perenne apprensione, ma sarà necessario prestare attenzione a piccoli aspetti che potrebbero sembrare futili, ma che potrebbero salvare la situazione.

Tossinfezioni, cosa evitare

Cibo (Foto Pixabay)

L’Iss, Istituto Superiore di Sanità, comunica ci siano più di 250 tossinfezioni alimentari nel mondo. Le zone maggiormente a rischio sono il Sud-Est asiatico, il Medio Oriente, l’Africa Centrale e l’America Latina. Le condizioni igieniche alquanto precarie fanno si che anche il cibo sia esposto maggiormente a contaminazioni. Inoltre non cuocendoli o conservandoli nel modo inadatto si va incontro ad una prolificazione di germi e batteri che poi vengono a contatto con l’organismo umano con l’ingerimento dell’alimento.

Non solo, i rischi sono anche legati a cibi tossici di natura come alcuni funghi, erbe o pesci, ma anche contaminati da metalli pesanti o pesticidi. I sintomi delle tossinfezioni possono essere vari e diversi di caso in caso, così come le conseguenze che possono essere da una “semplice” gastroenterite a più gravi, come la morte. “In più c’è lo svantaggio che, rispetto ad alcuni batteri autoctoni di determinate aree del mondo, l’organismo di un abitante europeo non ha sviluppato anticorpi e quindi risulta più vulnerabile” spiega la ricercatrice e nutrizionista del CREA (Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione) Laura Rossi, come riportato da Il Fatto Alimentare Bisogna comunque considerare che la cottura abbatte drasticamente il rischio di infezione, la maggior parte dei microrganismi è infatti sensibile al calore e, in alcuni casi, viene neutralizzata già alla temperatura di 65°C. Pertanto, la prima regola da osservare è non mangiare alimenti crudi o poco cotti“.

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Gli alimenti ai quali prestare attenzione sono:

  • Carne Cruda: che sia cruda o poco cotta bisognerebbe evitare di mangiarla soprattutto se si è in una delle zone sopra indicate, ovvero quelle maggiormente a rischio. La carne è veicolo di batteri che possono essere presenti nell’intestino degli animali sani che poi vengono trasferiti alla carne ad esempio tramite una macellazione sbagliata. Sarebbe anche bene evitare gli insaccati o salami che hanno una stagionatura al di sotto dei 30 giorni, quelli sfusi al buffet o venduti al banco.
  • Frutti di mare: cozze, vongole, ostriche e capesante assorbono tutto ciò che c’è nelle acque nelle quali vivono, per questo se sono piene di batteri per vari fattori, anche i crostacei ne entreranno a contatto. Soprattutto se non soggetto ad abbattitura il pesce crudo può rappresentare un grande pericolo.
  • Latte: contenendo proteine e acqua lo rende maggiormente esposto al proliferazione di batteri e al deterioramento. Si consiglia se non se ne può fare a meno, quando ci si trova all’estero di bere unicamente latte sterilizzato, confezionato e pastorizzato. Evitare o per quanto possibile limitare, il consumo di formaggi e latticini che vengono prodotti con latte crudo.
  • Uova: Possono essere vettore di Salmonella, quindi prestare attenzione è di vitale importanza, dato che questo batterio è anche resistente agli antibiotici. La modalità più sicura è consumarle cotte.
  • Frutta: purtroppo anche la frutta può esser contaminata da parassiti, batteri o pesticidi. Per questo sarebbe meglio evitare di ingerire frutta già tagliata o cruda. Sarebbe preferibile consumare la frutta con la buccia (ovviamente eliminandola) o contorni che prevedono la cottura dell’alimento. Anche i succhi di frutta e i sidri, berli solo se pastorizzati.
  • Acqua: in alcuni Paesi le condizioni igieniche non permettono che l’acqua sia buona per essere bevuta per questo evitare consumando solo quella in bottiglia e ovviamente evitare anche il ghiaccio.

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Inoltre fare attenzione allo street food che anche se sia il miglior modo per conoscere l’arte culinaria locale, questi non seguono le norme alle quali sono soggetti i ristoranti, potendo rappresentare un grande pericolo. Comunque un buon consiglio è portare con se quando si è in viaggio integratori di sali minerali, fermenti lattici e reidratanti orali. Nel caso in cui però si presentino sintomi più gravi come presenza di sangue nelle feci o urie e febbre sarà necessario rivolgersi ad un medico.

Pubblicato da
Francesca Di Marco