I contratti di comodato d’uso per un immobile sono soggetti a registrazione ed agevolazioni IMU. Ma solo in alcuni casi
Se si ha un appartamento vuoto si può scegliere di lasciarlo tale, con spese accessorie per il mantenimento e tasse come l’IMU, oppure metterlo a reddito affittandolo. In questo caso, oltre alle tasse sulla locazione, si deve pagare l’imposta municipale unica ogni anno, suddivisa in due tranche, una a giugno ed una a dicembre. In alternativa si può decidere di cedere l’immobile in comodato d’uso gratuito.
Il comodato d’uso deve essere registrato:
- in forma scritta: in tal caso la registrazione deve essere effettuata entro 20 giorni dalla data dell’atto;
- in forma verbale, solo se enunciati in un altro atto sottoposto a registrazione.
Al momento della registrazione si paga un’imposta di bollo, ormai telematica, per il valore di 16 euro ogni 4 facciate del contratto e comunque non oltre le 100 righe scritte. Queste sono le spese principali per cedere un immobile in comodato d’uso.
Immobile in comodato d’uso, quanto si paga di IMU?
Cedere un immobile in comodato d’uso, ad un figlio o ad una persona di fiducia, è anche un modo per semplificare le pratiche di successione. Chi cede l’immobile gratuitamente può avere accesso a delle agevolazioni sul pagamento dell’IMU per la seconda casa. L’imposta muicipale infatti, viene ridotta in virtù del fatto che la cessione dell’immobile venga fatta gratuitamente, e quindi che il soggetto non ne faccia reddito.
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Nello specifico, ci sono delle condizioni particolari per usufruire dello sconto del 50% sull’IMU in caso di comodato d’uso gratuito:
- l’immobile deve essere utilizzato dal comodatario come abitazione principale;
- l’immobile concesso in comodato d’uso gratuito non deve rientrare tra le categorie catastali di lusso (A/1, A/8 e A/9);
- il comodante deve possedere un solo immobile in Italia oltre alla casa principale;
- il comodante deve avere residenza e dimora abituale nello stesso Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato d’uso.
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È inoltre necessario che il comodatario sia un figlio o un parente in linea diretta entro il primo grado. Solo in questo modo si potrà avere la riduzione IMU del 50% sull’importo totale. Questa verrà riconosciuta dall’Agenzia delle Entrate.