Il testamento per essere valido ha poche regole ma sono rigide. La Corte di Cassazione lo può annullare per un dettaglio
Il testamento, nello specifico chiamato testamento olografo, è un documento che viene stilato per esprimere le proprie volontà riguardante l’eredità. Deve essere stilato in presenza di un notaio o di qualcuno che ne certifichi la validità. Semplifica di gran lunga il problema dell’eredità rispetto alla successione, che può richiedere fino a 10 anni di tempo per diventare effettiva.
L’articolo 602 del Codice Civile stabilisce poche regole ma essenziali perché il testamento sia valido a tutti gli effetti. In caso contrario può essere impugnato dagli altri potenziali eredi esclusi dal testamento, o annullato direttamente dalla legge. Per cui nel caso in cui venga stilato un testamento è bene fare attenzione ad un dettaglio fondamentale che può vanificare tutto il documento.
Come accennato, il testamento per essere valido deve essere olografo. E per diventare tale deve essere firmato direttamente da colui che esprime le ultime volontà, in piena coscienza e lucidità d’intenti. Se ad esempio dopo averlo stilato, il titolare del testamento cancella firma o data, il documento intero diventa nullo, e si procede alla successione con tutti i chiamati all’eredità.
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La legge richiede principalmente che la firma sia valida, tuttavia la giurisprudenza, con sentenze passate in giudicato, può inficiare sulle cause successive. Una sentenza famosa del 2004 ha spiegato che se il titolare del testamento cancella solo alcune disposizioni estamentarie, esse non saranno più valide. Rimangono in piedi invece le altre volontà. Data e firma contraffatte o messe in discussione sono le uniche che possono revocare interamente il testamento.
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Può capitare che il titolare del testamento sia una persona anziana con problemi motori, e che abbia difficoltà a scrivere. Se in questo caso qualcuno aiuta il titolare a formare, magari anche solo reggendogli la mano, il testamento olografo non è valido, e può essere annullato. Anche se il gesto è fatto in buona fede. Per cui in ogni caso si deve lasciare che la firma venga contrassegnata autonomamente dal titolare testamentario, senza alcun aiuto.