Gli F24 sono degli strumenti attraverso i quali è possibile pagare tributi all’erario e contributi alle casse di previdenza
Il modello F24 viene utilizzato per versare gran parte dei tributi all’erario nonché i contributi previdenziali alle casse di previdenza. Il pagamento delle tasse è ripreso in maniera regolare per tutte le attività dopo la ripresa della normalità conseguente all’addio allo stato di emergenza epidemiologica.
Infatti, prima dell’estate sono state spedite ai contribuenti circa 2,5 milioni di cartelle esattoriali il cui invio era stato sospeso durante la fase più acuta della pandemia. La macchina burocratica dell’erario è ripresa regolarmente e con essa il pagamento delle tasse e dei tributi alle scadenze prefissate.
Tuttavia, può capitare per un motivo qualsiasi di pagare un F24 in ritardo. Questa evenienza comporta il pagamento di una sanzione. Tuttavia, questa è conseguente a controlli a campione effettuati sui contribuenti. Per evitare di ricevere una sanzione esiste un pagamento maggiorato che il contribuente può effettuare quando paga in ritardo: si tratta del ravvedimento operoso:
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Esso viene calcolato nel modo seguente:
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Qualora si paga un F24 in ritardo si va incontro come prima fase all’avviso bonario. Si tratta di una comunicazione alla quale consegue una sanzione del 10% di quanto dovuto dal tributo in oggetto per il ritardo. L’avviso bonario va pagato entro 30 giorni. Nel caso di mancato pagamento scatta, poi, la cartella esattoriale che contiene una sanzione del 30% più le spese. E’ possibile rateizzare l’importo dell’avviso bonario in quattro rate trimestrali per le somme fino a 5.000 euro mentre per le somme maggiori è possibile la rateizzazione a 20 rate. Nel 2018 una sentenza ha stabilito che il ritardo di un solo giorno non può essere sanzionato.