Attenzione alla possibilità di avere un pagamento imprevisto con BancoPosta, in che occasione può accadere
Il governo Monti, dal 1° gennaio 2012, introdusse con il cosiddetto decreto Salva Italia, alcune nuove norme in materia fiscale. Nello specifico si trattava dell’imposta di bollo per conto corrente postale e libretti di risparmio. Da quella data si paga anche per BancoPosta. La somma da pagare è di 34,20 euro per le persone fisiche titolari di conto corrente postale ed è innalzata a 100 euro per gli altri soggetti (società, enti, eccetera).
L’imposta di bollo è una tassa indiretta cartolare che si paga di solito con importo fisso su alcuni tipi di fatture, ricevute, su libretti postali e conti correnti anche in modo proporzionale su altre forme di investimento e risparmi. Questa non ha subito sostanziali modifiche nel corso degli anni e quindi è da pagare anche nel 2022 per il BancoPosta.
Cosa non fare quando si deve pagare l’imposta di bollo con BancoPosta
L’imposta di bollo si paga solitamente a fine anno, ma può essere applicata una periodicità differente. Infatti è applicata da Poste italiane sui conti correnti alla fine del periodo rendicontato (mese, trimestre, semestre, anno) oppure alla data di chiusura del rapporto. Quindi a settembre scadrà la quota relativa a questo trimestre (per un trimestre 11,40 euro).
Leggi anche: Superbonus, anche Poste introduce una grossa novità
Il pagamento è dovuto quando il valore medio della giacenza nel periodo rendicontato è superiore a 5000 euro. E tra breve Poste italiane provvederà a scalare la quota del trimestre dal conto. Non si paga se il deposito è al di sotto di tale cifra. Ma non bisogna fare un errore. Se si è titolari di più conti correnti si deve ricordare che è prevista una sommatoria del saldo disponibile e che il pagamento è obbligatorio se la giacenza media annua totale calcolata è superiore ai 5000 euro.
Leggi anche: Se hai un Apple watch e Postepay puoi fare questa cosa
È importante ricordare che per Poste italiane l’imposta di bollo, in caso di più rapporti di conto corrente, è dovuta per ogni singolo rapporto. Nel caso in cui, la sommatoria delle giacenze medie dei conti correnti risulti superiore a euro 5.000 l’imposta si rende dovuta nella misura di euro 34,20 per ciascun conto corrente o libretto, indipendentemente dalla giacenza media presente sul singolo rapporto (secondo quanto riporta il sito di Poste italiane).