Focus sulle nuove date e la durata giornaliera di attivazione dei termosifoni e del riscaldamento nelle regioni del Nord d’Italia
Con la crisi economica che sta facendo lievitare i prezzi di gas ed energia elettrica il governo in carica si è trovato nella necessità di approntare dei piani di risparmio e contenimento di consumi delle materie prime energetiche e dei carburanti. Il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale va in questo senso.
Il nuovo documento redatto dal MITE (Ministero della Transizione ecologica) va in questa direzione. Le misure adottate per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas infatti prevedono due obiettivi. Il primo assicurare un rilevante livello di riempimento degli stoccaggi per l’inverno 2022– 2023. Il secondo diversificare in tempi celeri l’origine del gas importato.
Tra le urgenze da affrontare emerge nel documento la necessità della massimizzazione della produzione termoelettrica con combustibili diversi dal gas, usando in particolare carbone, olio combustibile, bioliquidi. Inoltre sono previste misure di contenimento relative al riscaldamento invernale sia in ambito residenziale sia in uffici e commercio.
La riduzione dei consumi quindi prescrive la modificazione delle regole vigenti della temperatura e dell’accensione invernale dei riscaldamenti. Le nuove norme prevedono delle riduzioni della temperatura di 1° negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili, e in tutti gli altri edifici. Anche la durata del periodo di accensione dei termosifoni sarà ridotto di 15 giorni (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7
giorni la data di attivazione dei riscaldamenti).
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La riduzione giornaliera di uso dei riscaldamenti sarà di 1 ora. L’accensione sarà regolata dal principio delle fasce climatiche. Nelle zone alpine e montane (fascia F) non ci saranno limitazioni, mentre nella zona E, che comprende il Nord d’Italia e le sue principali città (da Aosta a Venezia, passando da Torino, Milano, Bologna, Trieste per esempio) le ore di accensione possibile saranno 13 dal 22 ottobre al 7 aprile.
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Sono escluse dal piano di contenimento le cosiddette utenze sensibili (ospedali, case di ricovero eccetera). L’ENEA prevede un risparmio di tre miliardi di metri cubi di gas fino al 31 marzo 2023 e quindi una limitazione dei costi in bolletta per il gas.