Un caso a Napoli diventa un precedente giudiziario nella tutela della sicurezza stradale (per i pedoni). I dettagli
Coloro che si iscrivono ad un corso di scuola guida sanno che la patente sarà l’esito di un discreto percorso, fatto da una preparazione teoria e una prefazione pratica. Non c’è la seconda senza la prima. In fondo, si studia; si studia come una disciplina senza le cui regole non sarebbe tale. La guida comporta una disciplina con la quale occorre gestire una circostanza nella quale le regole sono essenziali: la strada.
Dal punto di vista del guidatore di un’autovettura, la responsabilità è particolarmente accentuata in quanto le norme che il Codice della Strada detta entro questo specifico spazio pubblico tutelano l’incolumità di chi guida, richiamandolo alla morigeratezza delle azioni secondo limiti e concessioni stabilite; ma anche la salute degli altri conducenti presenti sulla nostra stessa corsia; infine, l’integrità dei pedoni.
Pedone cade in strada e riceve maxi risarcimento: dov’è la novità
Talvolta, appare come un’opinione comune quella vedere la popolazione pedonale come un corpo estraneo al contesto stradale, semplicemente relegato presso la sua naturale autostrada, ovverosia il marciapiede. Eppure, ognuno di loro – ognuno di noi – invade legittimamente la cosiddetta sede stradale quando attraversa sulle strisce pedonali per passare da un lato all’altro dello spazio concesso ai passanti.
La mancanza di rispetto verso tali prerogative è causa troppo spesso di incidenti a danno soprattutto dei pedoni stessi: donne, uomini, ragazzi, bambini e anziani finiscono episodicamente investiti da un’auto che non si è fermata di fronte alla segnalazione di attraversamento (è sufficiente un pizzico di distrazione), sulle strisce pedonali, provocando ferite o conseguenze di profonda gravità.
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I fatti di cronaca testimoniano, a volte, che i diritti del pedone non vengono rispettati come dovrebbero e le sentenze non rendono giustizia delle pretese dei danneggiati. Qualcosa sta ora cambiando. Lo dimostra la sentenza del caso avvenuto a Saviano, in provincia di Napoli. Un ultrasettantenne, attraversando le strisce pedonali, è stato costretto ad accelerare il passo per non essere investito dall’auto pirata che sopraggiungeva a forte velocità; in prossimità del marciapiede è inciampato, lesionandosi la spalla destra.
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Nonostante le testimonianze, l’auto non è stata identificata ma il Fondo di Garanzia Vittime della Strada per la Regione Campania, rappresentato dalle Generali, di fronte alla sicura condanna, ha offerto la somma di 15.000,00 euro, che il condannato ha accettato. Poche volte è stato possibile attivare il Fondo e mai è successo che una compagnia assicurativa pagasse per un sinistro in assenza di uno scontro.