Il caro carburanti non viaggia alla stessa misura dell’energia elettrica e del gas ma le oscillazioni sono tendenzialmente al rialzo
Il tema più caldo in Italia è senza dubbio il caro bollette e l’inflazione in senso generale. I costi dell’energia elettrica in particolare sono cresciuti ancora di più in bolletta per l’effetto dei ritocchi al rialzo delle tariffe da parte di Arera, l’autorità regolatrice italiana. Infatti, per il terzo trimestre, ossia luglio, agosto e settembre, le tariffe hanno avuto un importante rialzo che si è tramutato in bollette esose in queste ultime settimane.
La conseguenza è stata la sorpresa di famiglie e imprese al rientro dalle ferie con le prime bollette del terzo trimestre che hanno evidenziato costi per molti insostenibili. Se le bollette di luce e gas fanno la parte del leone in questa fase storica del Paese i carburanti giocano comunque la loro partita con oscillazioni che tendenzialmente vanno al rialzo.
Tuttavia, negli ultimi tempi il taglio delle accise sui carburanti di circa 30 centesimi di euro ha tenuto il prezzo per larga parte del tempo, ma non per tutto, ai livelli del 2021, almeno per la benzina. Tuttavia, esiste un modo per cercare un ulteriore risparmio per i consumatori.
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Infatti, è utile fare rifornimento ai fini di un risparmio presso le cosiddette “pompe bianche“. Si tratta di impianti di distribuzione di carburate senza logo o con loghi che non appartengono ai grandi marchi di distribuzione. In questi impianti spesso benzina e diesel costano di meno.
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La spiegazione non è legata ad una scarsa qualità del prodotto. Infatti, gli standard qualitativi da rispettare sono gli stessi per tutti i distributori. Inoltre, anche le pope bianche sono sottoposte a controlli rigidi. Inoltre, anche questi gestori si riforniscono agli stessi distributori di stoccaggio dell’area dove si trovano ad esercitare la distribuzione. Il risparmio è giustificato dal fatto che questi distributori non appartenenti ai grandi marchi hanno una filiera più corta nella distribuzione.