Stimolato il mercato delle alternative al gas, chi si è già adoperato sin dall’estate è pronto a raccogliere l’ottimo risparmio. Vediamo come
L’attuale crisi energetica che ha colpito i Paesi europei sembra che stia raggiungendo il suo acme proprio in vista dell’autunno, quando – per dovere stagionale – cominceranno ad abbassarsi le temperature e i consumi, in particolare quelli domestici, inevitabilmente si innalzeranno. Il crollo della disponibilità delle risorse, soprattutto di gas, ha colto di sorpresa i governi del vecchio continente, da sempre sotto il giogo della dipendenza energetica.
Superati sei mesi dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, nella consapevolezza delle conseguenze cui – come europei – ci stiamo dirigendo, non è stato approntato un reale programma di emergenza; si comincia a parlare di stimolare un piano di installazione di impianti ad energia nucleare (come risorsa sostenibile) in Italia. Ma per le imminenti caducità del sistema, è oramai troppo tardi.
Pertanto, si fa sempre più realistica la visione di un razionamento del gas, l’energia al centro della contesa internazionale. Da Bruxelles si parla di cogliere l’opportunità dei vantaggi salutistici del freddo; dal governo italiano, invece, e da una parte dell’intellighenzia nostrana, si chiede di abbassare di un grado la temperatura delle abitazioni (da portare a 19 gradi), farsi la doccia fredda e di cuocere a fuoco spento.
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Mentre in alcuni Paesi la priorità di scaldarsi sta facendo maturare strane derive, quali ad esempio di riprendere il taglio della legna da ardere presso zone forestali protette, è chiaro che in generale i cittadini stanno prendendo iniziative per disporre di valide alternative. Tra queste c’è sicuramente il riscaldamento tramite una stufa a pellet. Un’alternativa più che valida, dato che i cilindretti di legno producono un risparmio del 20% rispetto al solo metano.
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Adoperarsi a fare immediatamente scorta è indispensabile. Innanzitutto, più ci si avvicina alla stagione invernale più i prezzi tendono alla ripresa, pertanto la stagione migliore per gli acquisti vantaggiosi è senza dubbio tra la primavera e l’estate. Anche la qualità è determinante per il risparmio. L’umidità generata dal pellet ha un tasso generalmente del 10%; più il tasso è basso, maggiore è l’energia sprigionata in combustione. Spendendo un poco di più, il pellet di classe A1 produce molta energia e simultaneamente un basso quantitativo di cenere. Ovviamente, la classe A2 rappresenta un buon compromesso; ma di certo il pellet di classe B è quello più scadente, con un alto accumulo di cenere.