Attenzione alle nuove regole per l’accensione degli impanti di riscaldamento, in vista una limitazione per i termosifoni
In vista della prossima stagione autunnale e invernale l’obiettivo di Stato e cittadini sarà sicuramente il risparmio energetico. Il cosiddetto piano Cingolani, Ministro per la Transizione ecologica, per il contenimento dei consumi di gas naturale ne è un esempio evidente. Gli interventi previsti non saranno esclusivamente di natura economica generale, ma investiranno direttamente le modalità di consumo energetico per i privati cittadini.
Il riscaldamento in luoghi di lavoro e abitazioni ne è quindi direttamente interessato. Le nuove regole per il funzionamento degli impianti di riscaldamento scatteranno a breve e modificheranno la legislazione vigente di regolamemtazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale attraverso un decreto del MITE.
Il piano di risparmio prevede la suddivisione territoriale d’Italia in sei fasce climatiche in base alle temperature medie. Dalla più calda A alla più fredda F. Ma la stretta riguarderà tempi di accensione e durata complessiva del periodo in cui sarà possibile utilizzare i riscaldamenti. Infatti la durata del periodo di accensione sarà ridotta di 15 giorni, posticipando di 7 giorni le prime accensioni e anticipando di 8 l’obbligo di spegnimento dei riscaldamenti.
La durata giornaliera di utiizzo sarà diminuita di 1 ora. Le temperature saranno diminuite di 1° nel riscaldamento di edifici commerciali, industriali, amministrativi eccetera e case. 19° per tutte le abitazioni e edifici; 17° per gli stabili adibiti ad attività produttive, commerciali e assimimilabili, con 2 gradi di tolleranza per entrambi i tipi. Il taglio ai riscaldamenti non coinvolgerà le utenze sensibili, cioè ospedali, case di riposo, eccetera.
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Le prime accensioni sono previste per il 22 ottobre nelle zone climatiche di fascia E che corrisponde grossomodo alle regioni settentrionali e quelle più interne del centro-sud. i termosifoni potranno restare accesi in queste zone per 13 ore al giorno e andranno chiuse il 7 aprile. A seguire tutte le altre zone: la D per 11 ore giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile.
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Poi la C per 9 ore al giorno dal 22 novembre al 23 marzo. La B per 7 ore al giorno dal 8 dicembre al 23 marzo. Infine la A per 5 ore al giorno dal 8 dicembre al 7 marzo. Per la zona F, aree alpine e montuose del centro non ci saranno limitazioni.