Con il voto del Parlamento europeo un passo avanti nella lotta alla deforestazione e alla violazione sistematica dei diritti umani
Il Parlamento europeo nella sua riunione plenaria del 13 settembre ha approvato a Bruxelles con 453 voti a favore, 57 contrari e 123 astensioni, un nuovo regolamento volto a proibire l’arrivo sul mercato comunitario di prodotti e materie prime la cui estrazione, raccolta o produzione è “legata alla distruzione delle foreste e alla violazioni dei diritti umani”.
Le nuove norme superano le posizioni più deboli espresse dai governi nazionali nel Consiglio europeo dell’Ambiente dello scorso giugno. E rafforzano, con una versione più stringente, le proposta dalla Commissione europea. Il regolamento votato dà una definizione più forte di “deforestazione” e “degrado forestale“. La quale garantirà una maggiore protezione degli ecosistemi forestali dalle politiche agricole più aggressive e dalle pratiche di disboscamento incontrollato.
Il Parlamento europeo ha bocciato infatti la definizione proposta di “degrado ambientale” che includeva soltanto solo le foreste primarie e solo il degrado irreversibile. Aumentano così di fatto gli ambienti naturali sottosposti a tutela con una limitazione delle possiblità di sfruttamento incontrollato. Le novità riguardano anche altri aspetti delle politiche agricole e produttive.
Le nuove norme sono estese infatti agli allevamenti di suini, ovini e caprini, pollame, e alle coltivazioni di granturco e gomma. Queste si aggiungono ai prodotti a base di olio palma, soia, caffè, cacao, legname e carne bovina proposti dalla Commissione europea, nonché al carbone di legna e alla carta, che erano stati precedentemente esclusi.
Si introduce una maggiore responsabilità per banche ed istituzioni di credito in investimenti che abbiano a che fare con attività collegate alla deforestazione. Anche gli operatori commerciali di import ed export dovranno ottemperare alle nuove regole attraverso una diligence due, con sanzioni in caso di inadempienza.
Il Parlamento europeo ha ribadito la necessità della traccabilità e trasparenza in tutta la filiera dalla produzione delle materie prime, alla lavorazione, alla commercializzazione. Le imprese soggette alla tassonomia decisa dal Parlamento saranno costrette ad adottare misure per affrontare la deforestazione in tutte le loro catene di approvvigionamento, con un indubbio vantaggio per ambienti e consumatori.
Sempre più forte è la sensibilità dei cittadini europei versi i temi della deforestazione e del degrado forestale. Ora la responsablità spetta ai governi nazionali che devono applicare le leggi. Come sostiene Martina Borghi della campagna foreste di Greenpeace Italia nel comunicato dell’ONG del 13 settembre 2022,
“Nessuno vuole avere la preoccupazione che la propria spesa, il cibo nel piatto, siano legati a distruzione della natura, perdita di biodiversità e violazioni dei diritti umani. Il voto di oggi è un grande passo avanti per affrontare le responsabilità dell’Unione rispetto alla deforestazione nel mondo.
Questa normativa ha ottenuto uno schiacciante sostegno pubblico e un riscontro positivo delle istituzioni europee: ora la responsabilità passa ai governi nazionali, che dovranno rispettare il volere dei cittadini europei e non fare gli interessi di aziende e multinazionali che vorrebbero creare scorciatoie per aggirare la normativa”.