L’importanza della corretta lettura di una bolletta è l’essenziale punto di partenza per una strategia di risparmio. Di cosa parliamo
Il tema del gas e della questione energetica hanno irrotto improvvisamente, quest’anno, nella vita dei cittadini europei. Per meglio puntualizzare, oggi sappiamo da una informazione trasparente che questi due elementi cogenti di discussione non sono mai stati estranei nella politica dei governi, ma declinati sotto i termini di ciò che è divenuta la deriva odierna alla base dei contrasti: la dipendenza energetica.
Sebbene l’iniziativa di molti Paesi di procedere celermente ad un piano di riequilibrio della produzione di energia abbia avuto approvazioni a tempo di record, nel concreto le tempistiche prevederanno termini estremamente lunghi, oltre al fatto che internamente i dibattiti sono investiti da fraintendimenti e ambiguità sul concetto stessi di energia sostenibile (l’energia nucleare docet).
Bollette gas, come si calcola questa sigla
Pertanto, mentre l’invisibile materia che ci scalda durante l’inverno e di cui l’Europa ne è ampia esportatrice costituisce la moneta dei feroci scambi legate alle sanzioni economiche che l’Unione Europea ha varato a danno della Russia, giungono le prime istruzioni, a breve ufficializzate, che precedono un duro autunno sul quale si staglia lo spettro del razionamento energetico.
La Commissione Europea minimizza il discorso sottolineando ai cittadini comunitari i benefici del freddo; in Italia, si inizia a raccomandare una doccia fredda e, perché no, di cuocere la pasta a fuoco spento, oltre ad anticipare la possibilità normativa di obbligare a tenere la temperatura massima all’interno degli edifici a 19 gradi (uno in meno rispetto alla consuetudine).
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Le bollette che arrivano nelle case dei cittadini e sulle scrivanie di uffici e imprese sono impietose: alcuni imprenditori cedono alla pressione dei costi quintuplicati dei consumi e molti bilanci familiari inducono a pensare ad un inverno dove le case saranno gelide. Ma è bene comprendere correttamente cosa le voci in bolletta vogliono dire, in primis per una lettura critica e consapevole che oggi i dettagli ci raccontano.
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Prendiamo ad esempio soltanto la sigla – una delle tante, per la verità – ricorrente nelle fatture del gas: Smc. Cosa vuol dire? È il metro cubo, ossia l’unità di misura del gas; e la “s” sta per “standard”, in quanto il gas è influenzato dalle condizioni atmosferiche. Quindi, il valore Smc risulta dalla moltiplicazione dei metri cubi (mc), forniti dal contatore, per il coefficiente di conversione (C) definito dall’ARERA. Tale coefficiente offre un indice uniforme estrapolato dalle temperature e le pressioni atmosferiche delle diverse località.