Quanto incide oggi il prezzo del pane sulla spesa dei consumatori, rincari record le richieste delle associazioni di categoria
Con la conclusione della stagione estiva la stretta dell’inflazione è sempre più evidente nei bilanci familiari. I rincari hanno coinvolto non solo le bollette energetiche delle utenze domestiche e quelle per professionisti e piccole imprese, ma anche i prodotti di prima necessità che riempiono i carrelli della spesa.
D’altra parte gli effetti a lungo termine del conflitto e della speculazione si fanno sentire in tutta Europa. Dove le importazioni di grano, mais, cereali, semi oleosi come il girasole e fertilizzanti sono crollate con effetti nefasti sulla produzione agricola ed alimentare, e di conseguenza sui prezzi al consumo, come dimostrano le stime di Eurostat (Ufficio statistico dell’Unione europea).
In Europa gli aumenti del pane sono stati in media del 18 per cento rispetto ad un anno fa con punte in Ungheria, Estonia, Slovacchia e Lituania. In Italia il rincaro è del 13,6 per cento secondo i calcoli del Codacons. Ma il pane non l’unico prodotto ad aumentare. Anche farina, pasta, olio hanno prezzi al listino molto più alti rispetto un anno fa.
La spesa per una famiglia di 4 persone è cresciuta, secondo una stima del Codacons, 175 euro rispetto il 2021. Dei livelli insostenibili, aggravati dagli aumenti nelle bollette di elettrica e di gas. A questo punto la richiesta di alcune associazioni di consumatori, tra cui Assoutenti è un taglio dell’IVA per i generi di prima necessità, a partire dai prodotti alimentari.
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Per la voce alimentari, l’inflazione ha ormai toccato il 10,5 per cento, con una spesa per cibo di oltre 780 euro annui a carico di una famiglia di 4 persone. Questi i rincari ad agosto secondo l’Istat. Una spesa insostenibile per molte famiglie costrette a tagliare il budget anche negli alimentari.
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La richiesta da parte delle associazioni di consumatori e utenti è di interventi governativi per calmierare i prezzi dei generi di prima necessità, anche con una riduzione dell’IVA, per evitare una crisi sociale ormai alle porte, in un inverno che si preannuncia molto difficile.