Quando ci si separa o divorzia come si decide a chi vanno gli animali domestici? Questi i vari casi e le soluzioni
Il “vissero per sempre felici e contenti” spesso non si riferisce al matrimonio. Si compie il grande passo convinti della decisione presa, poi con il passare del tempo ci si rende conto che forse la vita di entrambi sarebbe migliore se vissuta separatamente. Si può decidere di comune accordo o meno, resta comunque un momento difficile. Si deve scendere a compromessi nella maggior parte dei casi e decidere a chi vada cosa. Si tenta di suddividere in parti uguale tutto ciò che si possiede.
Ma alcune cose non sono oggetti o denaro che può essere spartito a metà, come nel caso degli animali. Quando in famiglia ci sono animali spesso è complicato separarsene e decidere chi da quel momento in poi si prenderà cura di loro. Varie le situazioni che si potrebbero presentare, come vario il modo nel quale si decide con chi vivranno gli animali domestici.
In caso di divorzio o separazione con chi vivranno gli animali domestici?
Come già detto gli animali domestici non sono un bene che può essere suddiviso in parti uguali per poter soddisfare entrambi gli ex coniugi. Come riportato da Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, a La Repubblica, sono circa 4 mila le cause all’anno che riguardano l’affidamento degli animali domestici. “Come prassi vengono considerati quasi come i figli, quindi si stabiliscono assegni per il mantenimento, per le spese del veterinario, non dipende sempre da chi lo ha comprato, ma spesso da chi lo ha accudito” specifica l’avvocato.
Ma come si decide a chi vengono affidati? Ci sono due potenziali situazioni che si potrebbero presentare. La prima riguarda la “separazione consensuale” nella quale ex moglie ed ex marito, firmano un accordo rivolgendosi poi ad un giudice per omologare il divorzio. In questo caso il giudice dovrà anche omologare l’accordo per quanto riguarda le varie disposizioni sugli animali, come a chi sarà affidato e un eventuale assegno di mantenimento ad esempio per cibo o cure veterinarie.
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Più complesso invece se si divorzia giudizialmente. In questo caso il Tribunale non sarà tenuto a dover decidere dell’assegnazione dell’animale domestico anche nel caso in cui le parti lo chiedano espressamente. C’è solo un eccezione nella quale in giudice disporrà del futuro dell’animale, ovvero quando c’è la presenza di uno o più minori legati particolarmente all’animale. In questo caso si prenderà la decisione più consona per tutelare il figlio o i figli.
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Quindi in conclusione generalmente la decisione sul futuro degli animali domestici, con chi vivranno e eventuali assegni di mantenimento è a discrezione degli ex coniugi in base ad eventuali accordi che prenderanno le parti. Non spetta quindi al giudice dover decidere su chi e come si prenderà cura dell’animale o animali domestici.