Cosa succede se si rifiuta di pagare le bollette di gas ed energia elettrica, attenzione alle procedure dei fornitori
Con gli aumenti dei prodotti energetici le possibilità che i costi di gas ed elettricità siano insostenibili per molti consumatori sono elevate. Le associazioni dei consumatori denunciano che le spese per le bollette delle famiglie potrebbero crescere del 75 per cento nel corso del 2023, toccando cifre record.
Rispetto al 2020 i costi di gas e elettricità sono aumentati di oltre il 140 per cento secondo le stime dell’Ircaf (Centro Ricerche Consumi Ambiente e Formazione) di Modena. Dunque la situazione per famiglie e imprese sta diventando preoccupante e le richieste di interventi istituzionali per calmierare i prezzi arrivano da più parti.
In caso di mancato pagamento di una bolletta il fornitore invia una comunicazione qualche giorno dopo la scadenza in cui richiede il saldo del debito. Se il cliente non paga comunque l’azienda fornitrice invia questa volta una raccomandata con ricevuta di ritorno, indicando la data precisa entro la quale si deve risolvere la morosità.
Solo se il cliente non paga dopo questa raccomandata l’azienda può interrompere il servizio. Nel mercato tutelato basta una bolletta non pagata per rischiare il distacco. Mentre in quello libero dipende dai termini contrattuali sottoscritti dal cliente. Si può contestare una bolletta, ma il cliente deve dimostrare irregolarità nella lettura dei dati o nel funzionamento del contatore.
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La procedura riguarda in genere i conguagli emessi dai fornitori e non gli aumenti dei prezzo dei prodotti energetici. Le previsioni riguardanti gli aggiornamenti di Arera del IV trimestre 2022 per il mercato tutelato sono pessimistiche e inevitabilmente coinvolgeranno il mercato libero, con offerte a prezzo fisso sempre meno presenti. Putroppo le speculazioni sul mercato del gas europeo hanno portati i prezzi della componente energia delle bollette a livelli esorbitanti.
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Il rischio che famiglie e imprese non riescano ad affrontare le spese energetiche è reale, nonostante i bonus per i redditi bassi e l’estensione del credito d’imposta sulle bollette alle imprese medie e piccole. Non stupisce che anche in Italia prenda piede il movimento Noi non paghiamo, di disobbedienza contro il caro bollette.