È tra i classici ed irrinunciabili apparecchi della casa e certo non è immaginabile una casa senza. Di quale elettrodomestico si parla
In questo delicato momento storico, caratterizzato dalla crisi energetica che sta attraversando come una tempesta l’Europa, i cittadini si stanno progressivamente scoprendo deboli di fronte ad una fragile idea o immagine di benessere. Il contesto bellico russo-ucraino ha forse inconsapevolmente messo a nudo il caduco modello di vita precipuamente occidentale, operando la prima grande crepa, appunto, sull’energia.
I piani di una riconversione energetica sono in ritardo, e in ogni caso sarebbero estremamente lunghi da realizzare; non potrebbero sopperire in breve tempo alla dipendenza delle risorse con i paesi extra UE, venuta seriamente a galla tra l’opinione pubblica soltanto dallo scorso febbraio, nelle settimane in cui i soldati russi hanno varcato il confine ucraino.
Bollette, né frigo né forno: quando la pulizia dei propri indumenti costa kilowatt
È fuor di dubbio, le istituzioni europee, nonché i governi nazionali dei Paesi comunitari (insomma, quelli che hanno rinunciato ai futuri rifornimenti di gas dalla Russia) sono impegnati nella preparazione dei piani di razionamento energetico. A partire dall’autunno, inizierà una stagione di rinuncia delle risorse che occorrono per scaldarsi in inverno, senza precedenti dal secondo dopoguerra.
Nel frattempo, sul banco degli imputati per il caro bollette non c’è la speculazione internazionale dei mercati, bensì alcune cattive abitudini che si tengono in casa e la lista degli elettrodomestici particolarmente dispendiosi. Siamo invitati a sopportare il freddo e ad approfittare dei suoi benefici salutistici, a farci una doccia (non in vasca) fredda e a cuocere la pasta a fuoco spento.
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C’è sicuramente un fondamento di verità se approfittassimo a modificare il nostro atteggiamento nell’utilizzo dei dispositivi che in casa sono connessi all’impianto elettrico, oltre ad avere rispetto e cominciare realmente a fare esemplarmente azioni di contrasto allo spreco. È appurato, tra gli elettrodomestici che consumano di più vi sono i classici della nostra vita: condizionatore, phon, frigorifero, forno e il primo della classifica, la lavatrice.
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Persino un modello di classe A, se in funzione per 260 volte all’anno, produce (da solo) un consumo complessivo di 240-250 kilowatt. Tutto questo finisce in bolletta ed è per questo che occorre mettere attenzione ai programmi dei lavaggi, alle fasce orarie in cui la lavatrice entra in funzione e allo stesso quantitativo (congruo) di indumenti riversato nel cestello. A meno non si voglia ricorrere alla soluzione estrema: l’acquisto di una bella lavatrice senza elettricità.