Cartelle esattoriali, cosa può cambiare ora con Giorgia Meloni?

Si attende la formazione del nuovo Governo, che probabilmente avrà al vertice Giorgia Meloni. Cosa ne pensa delle cartelle esattoriali?

cartelle esattoriali Meloni
Cartelle esattoriali (Foto Pixabay)

Le cartelle esattoriali sono un annoso problema che preoccupa una buona fetta di italiani. Tra chi non riesce a pagarle, e chi nel fisco vede il nemico giurato, il magazzino fiscale dell’Agenzia delle Entrate è ancora colmo di cartelle inevase. Il precedente condono fiscale ha cancellato le cartelle fino a 5.000 euro per i contribuenti con meno di 30.000 euro di reddito per il periodo che si riferisca al 2000-2010. Ed il centrodestra chiedeva che il tetto delle cartelle fosse sulla soglia dei 10.000 euro.

Quando si è all’opposizione è facile fare discorsi che implichino promesse difficili da mantenere. Ed ora che il governo passerà nelle mani del centro – destra, capeggiato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, cosa ne sarà davvero delle cartelle esattoriali? È troppo presto per dichiarazioni specifiche post elettorali, quindi ci si attende quanto dichiarato in campagna elettorale.

Cartelle esattoriali, il programma della Meloni

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Cartelle esattoriali (Foto Pixabay)

Come analizza Money.it, ci sono delle discrepanze all’interno della stessa coalizione di centrodestra in merito alle cartelle esattoriali. Nel confronto televisivo andato in onda il 12 settembre tra la Meloni e Letta, la leader di Fratelli d’Italia ha dichiarato che non ci sarà condono fiscale. Allo stesso tempo la pace fiscale è storicamente uno dei cavalli di battaglia del centro destra, ad esempio Forza Italia, in coalizione con il partito della Meloni.

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Queste discrepanze già presenti in campagna elettorale rischiano di diventare ancora più stringenti ora che le promesse dovranno essere mantenute. Per non parlare della flat tax. In sostanza sulla questione cartelle esattoriali ci sono ancora molti punti interrogativi e troppi condizionali per poter parlare di un programma chiaro. Anche se Fratelli d’Italia è risultato il primo partito alle elezioni, ciò non significa che non debba trovare un accordo con i propri alleati.

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Ai quali la questione fiscale è molto cara. Ma anche qui c’è molta differenza tra stare all’opposizione e governare il Paese. Nei prossimi giorni, o più presubibilmente settimane, si dovranno per forza sciogliere dei nodi.

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