Codice della strada, aumentano anche le multe: quanto si rischia

A gennaio scatteranno gli adeguamenti all’inflazione delle sanzioni stradali. Previsti diversi rincari

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Auto multe (Foto Pixabay)

Non basta l’inflazione e l’aumento di tutti i prezzi che riducono il potere di acquisto dei redditi bassi e medio bassi. Le persone in difficoltà economica sono in aumento in Italia. Già la pandemia ha portato i poveri a 9 milioni. Questo dato è destinato ad aumentare con l’effetto dell’inflazione.

A rincarare la dose e peggiorare la situazione arriva anche il codice della strada. Infatti, a partire da gennaio del 2023 aumenteranno le multe. Ciò è possibile perché esiste un meccanismo che aggiorna le multe in base all’inflazione. Questo meccanismo si innesca ogni due anni e fa riferimento all’indice Foi, indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

Multe, previsti aumenti da gennaio

sanzioni (Adobe)
sanzioni (Adobe)

Infatti, per effetto dell’applicazione dell’aumento biennale ci saranno diversi rincari. Ad oggi non è possibile ancora un calcolo preciso ma ci si può basare sul tasso medio di inflazione del 2022 che ad oggi si attesta sul 9,8%. Questo vuol dire che ci saranno aumenti che variano in base agli importi già in vigore per le singole infrazioni.

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Ad esempio, si passerà da 42 a 46 euro per la violazione del divieto di sosta; ci sarà un aumento da 165 a 181 euro per l’utilizzo del cellulare alla guida e un incremento della multa da 83 a 91 euro per la violazione di una Ztl, zona a traffico limitato. Tuttavia, l’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale ha lanciato un appello affinché si sospenda questo aumento biennale previsto per gennaio.

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“Premesso che siamo, ovviamente come sempre, per il rispetto del Codice della Strada e per la legalità, corre l’obbligo di ricordare come oggi, di fronte ad una situazione economica veramente critica, post emergenza Covid, con una situazione terribile per gli aumenti di bollette e prezzi in generale – dichiara il presidente Giordano Biserni – un blocco dell’aumento previsto per il biennio 2023-2024, in attesa di tempi migliori, non andrebbe ad inficiare le attività complessive di repressione ai comportamenti di guida più pericolosi”

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