Per i correntisti potrebbe rivelarsi un prelievo più caro quello che a ottobre si potrà effettuare negli sportelli automatici. Vediamo perché
Oggigiorno il denaro contante ha subito una progressiva frenata dal punto di vista della circolazione. Il fattore complice è dato dalla trasformazione stessa delle modalità di acquisto, il quale ha instaurato un diverso approccio persino sui pagamenti: dai negozi fisici si sta passando gradualmente agli spazi virtuali delle grandi piattaforme del commercio online.
La progressiva conversione sta dunque aumentando la realizzazione dei pagamenti elettronici tramite le carte magnetiche: una tendenza che si è aggiunta e sta superando le modalità di pagamento da sempre note, come quelle con i contanti. A tal proposito, lo stimolo è giunto anche dalla normativa, la quale ha fissato degli obblighi, come quello relativo al dispositivo Pos nei negozi e negli uffici, in nome della tracciabilità e nel rispetto delle leggi antiriciclaggio.
Di certo, il denaro contante non è fuori legge, anzi, è consentito nei limiti previsti dalla legge in materia di tetto di pagamento nello scambio di beni. Nonostante ciò, i portafogli vedono la diminuita presenza di carta moneta da un lato e la totale egemonizzazione delle diverse tipologie di carte magnetiche. Finora ne conosciamo di tre tipi: la carta bancomat, associata al conto corrente bancario o postale; la carta di credito; la carta ricaricabile.
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La prima tipologia è quella di maggior diffusione ed utilizzo, proprio perché in fondo tutti sono titolari di un conto corrente. Tramite tale strumento sono, sì, consentiti i succitati pagamenti elettronici; ma non bisogna dimenticare una delle azioni più familiari ad un correntista: quella del prelevamento di denaro; in particolare, eseguito presso uno dei frequenti sportelli automatici ATM di una filiale bancaria o di un ufficio postale.
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Ad oggi, si riscontra un evento particolare: la lenta disinstallazione degli sportelli bancomat. Attenzione, la comodità di ritirare il denaro che ci occorre attendendo la fuoriuscita delle banconote dall’apposita fessura resta una comodità assai insuperabile. La contingenza ha però voluto che le banche sostenessero spese fuori da ogni convenienza per questi sportelli: sì, perché le banche non li possiedono, li prendono in comodato dalla società Bancomat Spa, la società che oltre a gestire la manutenzione dei dispositivi, riceve una parte delle commissioni per ogni prelievo. Non solo, lo scorso giugno, la Società ha presentato all’Antitrust una proposta di aumento delle commissioni fino a 1,50 euro. Siamo giunti alle conclusioni: la decisione dell’organo di vigilanza si avallare il progetto arriverà, come previsto, entro ottobre e forse il ritiro del contante sarà dal prossime mese davvero salato.