Il caro energia sta iniziando a far vedere i suoi effetti sulle piccole imprese. Un paese resta senza un punto vendita di alimentari
Il caro energia continua a mettere sotto pressione l’economia. L’Arera nella giornata di ieri ha comunicato gli aumenti attesi delle tariffe dell’energia elettrica. Un più 59% sul costo dell’energia rispetto ai mesi precedenti in cui c’era già stato un aumento. Senza un intervento massiccio delle istituzioni molte imprese potrebbero fermare le loro attività.
Il tutto questo frangente l’Italia si trova in una fase di passaggio verso il nuovo esecutivo che sarà varato entro la fine del mese di ottobre. Si cerca una risoluzione a livello europeo ma in tal senso non si registra una compattezza. Mancano intese totali sul tetto al prezzo del gas.
Intanto iniziano a vedersi le prime conseguenze tra le piccole realtà d’impresa italiane. Infatti, il caro energia ha provocato la chiusura dell’unico supermercato presente su un territorio della provincia di Cesena. Si tratta della località di San Giorgio dove i circa 2.000 residenti, che arrivano a 4.000 considerando gli abitanti delle zone limitrofe, ora saranno costretti a spostarsi per fare la spesa con tutte le conseguenze del caso.
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Infatti, gli anziani che rappresentano la media della popolazione, sono privi di veicoli e avranno un grosso problema di doversi affidare a terze persone aggravando il costo. Perdono inoltre il lavoro le due commesse del supermercato che ha chiuso i battenti. Senza una soluzione incisiva saranno diverse le piccole attività a dover chiudere i battenti in attesa di un miglioramento della situazione.
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Il tutto comporterebbe un incremento delle indennità di disoccupazione nel caso delle piccole realtà e della cassa integrazione nel caso delle medie o grandi imprese. Nei prossimi giorni sono attesi provvedimenti comuni nell’Unione europea mentre in Italia è previsto il distacco delle tariffe dell’energia elettrica da quelle del gas. Tuttavia, non è chiaro quando si vedranno gli effetti positivi della decisione.