I servizi di archiviazione degli scontrini, messi in pratica solo da alcuni punti vendita, fruttano al commerciante diversi milioni di euro
È una pratica piuttosto consuetudinaria quando si acquista un apparecchio elettronico mettere da parte lo scontrino per poi poterlo esporre nel momento in cui si necessita di servizio di assistenza gratuito coperto da garanzia. Konsumer, associazione in difesa dei consumatori, mette in luce una pratica che alcune note catene di elettrodomestici ed elettronica mettono in atto per incrementare il proprio fatturato. In pratica si chiede al cliente se desidera avere il servizio di archiviazione dello scontrino ai fini della Garanzia, al costo circa di 3 euro a scontrino.
Considerando che questa richiesta viene portata a termine per uno scontrino su dieci, a fine anno si aumenta con questo servizio il fatturato di circa 30 milioni di euro, secondo la stima di Konsumer, “il tutto in assenza di qualsivoglia valore aggiunto o garanzia di terzietà”. Infatti, come sottolinea l’associazione in un comunicato stampa, lo scontrino non è l’unico documento utile ai fini della Garanzia del prodotto. Anche la ricevuta della transazione elettronica è sufficiente.
Alcuni punti vendita però, mettono in atto questa pratica commerciale scorretta, che “spaventa” i consumatori all’idea di non aver diritto alla garanzia. Se si spendono molti soldi per un prodotto 3 euro in più per essere completamente coperti sembrano pochi, ed alla fine in molti accettano il servizio.
Che invece è assolutamente superfluo. Nella pratica consolidata, lo scontrino, o una copia di esso, è riconosciuto a tutti gli effetti quale prova di acquisto sufficiente, ma non necessariamente l’unica possibile (come afferma la giurisprudenza) per far valere la garanzia legale.
Fabrizio Premuti, Presidente di Konsumer Italia, ha dichiarato: “Bisogna fare attenzione al conflitto di interessi: il commerciante non può essere allo stesso tempo il controllato e il controllore, non può essere colui che offre una garanzia e anche chi controlla che tale garanzia sia applicata secondo la normativa; un unico soggetto non può assicurare le migliori condizioni applicative della garanzia di un servizio che lui stesso offre”.
Quindi l’associazione alla luce di quanto esposto invita i commercianti a fare attenzione ai servizi a pagamento che offrono, per rimanere sempre nel confine delle buone intenzioni necessarie al patto tra commerciante e consumatore.