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Cosa rischia chi in passato non ha pagato le bollette?

Cosa accade ai morosi che in passato non hanno pagato le bollette di elettricità o gas? Scopriamolo insieme in questo articolo

bolletta morosi (Foto Pixabay)

A partire dal 1° ottobre l’Arera ha comunicato che le bollette di luce e del gas saranno molto più care per il rincaro delle materie prime a causa, soprattutto, della guerra tra Russia ed Ucraina. Questo significa che gli italiani dovranno fare molta attenzione a limitare l’uso di gas e luce e la parola d’ordine dell’inverno sarà “risparmiare”.

Ovviamente questi aumenti mettono a dura prova le tasche degli italiani, soprattutto di chi si trova già in uno stato di disagio economico. Nonostante gli aiuti da parte dello Stato, molte persone non riescono comunque a pagare le bollette diventando, a tutti gli effetti, dei morosi. Ma cosa rischia chi in passato non ha pagato le bollette.

Bollette non pagate: ecco cosa si rischia

bolletta morosi (Foto Adobe)

Una bolletta non pagata è una bolletta morosa. Quando la bolletta non è pagata dopo la data di scadenza, il fornitore può tutelarsi inviando un sollecito di pagamento. Se dopo un arco di tempo la bollette risulta ancora non essere stata pagata, allora il fornitore sospenderà le erogazioni di luce e del gas.

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L’invio del sollecito di pagamento non è immediato: l’utente ha infatti il margine di un paio di giorni per saldare il pagamento prima che il fornitore invii il sollecito. Se dopo il sollecito la bolletta ancora non è saldata allora il fornitore invia una raccomandata che specifica il termine ultimo di pagamento prima della sospensione della fornitura.

Il termine ultimo di pagamento per non vedersi sospendere la fornitura non deve essere superiore a 20 giorni dall’emissione della raccomandata; superiore a 15 giorni dall’invio della raccomandata. Il fornitore, comunque, non può sospendere la fornitura di gas o elettricità senza preavviso al cliente finale.

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Prima dell’interruzione della fornitura dell’elettricità il fornitore procede al depotenziamento, cosa che invece non accade con il gas. In caso di sospensione della fornitura il cliente dovrà pagare sia per l’interruzione che per la riattivazione. Il costo differisce a seconda se si è con il mercato libero o tutelato.

La riattivazione della fornitura deve essere richiesta al fornitore, con la documentazione che attesti il pagamento e nelle modalità previste dallo stesso. Il fornitore avvisa immediatamente, o al massimo il giorno dopo, il distributore, il quale deve procedere alla riattivazione entro un giorno feriale dalla data della richiesta.

Pubblicato da
Ramona Buonocore