Ultimamente, a seguito soprattutto dei problemi legati al gas, si parla spesso della cottura passiva, ma cos’è e come funziona?
La crisi energetica con il conseguente rincaro dei prezzi sta mettendo in ginocchio molte famiglie e imprese. Nonostante si chiedano soluzioni efficaci, quello che per il momento sembra è che agli italiani attenderà un lungo e freddo inverno, fatto ancora di sacrifici conseguenza di colpe che di certo non hanno.
Si tenta allora in tutti i modi di poter risparmiare sia in bolletta che gas in generale e molto spesso si sente parlare di cottura passiva. Un metodo non nuovo ma che in altre parti del mondo viene utilizzato soprattutto per la cottura del riso per il sushi e del riso a vapore. Ma cos’è con esattezza e come funziona?
La cottura passiva non è altro che cuocere la pasta e non solo a fuoco spento. Ma come fare? Il procedimento è semplicissimo. Basterà mettere l’acqua sul fuoco normalmente all’interno della pentola (con il coperchio, azione che si dovrebbe fare normalmente per velocizzare l’ebollizione) ed aspettare che arrivi alla giusta temperatura per poter gettare la pasta. Una volta fatto questo, si dovrà girare la pasta, aspettare circa un paio di minuti che torni a bollore, coprire nuovamente con il coperchio e spengere il fuoco.
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Per regolarsi con i tempi di cottura sarà semplicissimo. Se l’alimento è indicato cuocersi in 10-15 minuti si dovrà tenere il fuoco acceso per due minuti e il tempo restante spento. Se invece necessita di 15-25 minuti, saranno 6 i minuti a fuoco spento e i restanti spento, se sono 25-35 saranno 10 i minuti di fuoco acceso e ciò che manca a fuoco spento. Infine se il tempo di cottura indicato è di 35-50 minuti saranno 16 i minuti a fuoco acceso e il restante spento. Importante ricordare che il coperchio non dovrà mai essere alzato fino alla fine della cottura.
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Il coperchio farà sì di non disperdere il calore che si forma con l’evaporazione dell’acqua. Quest’ultima dovrà essere a sufficienza per poter portare fino in fondo la cottura, calcolandone circa 700 millilitri per 100 grammi di pasta. Meglio non utilizzare le pentole in ghisa, rilasciano il calore troppo velocemente e si rischia di bruciare il cibo al suo interno. Le pentole migliori per la cottura passiva, sono quelle con il fondo spesso in quanto rilasciano il calore più gradualmente.