Il premier in pectore appoggia la proposta che il governo uscente sta per presentare all’importante vertice europeo di Praga
L’Italia attende il passaggio al nuovo parlamento e al conseguente nuovo esecutivo che sarà guidato da Giorgia Meloni. Tuttavia, il passaggio non è immediato perché la Costituzione prevede delle tappe. Entro la terza settimana di ottobre si dovrebbe avere il nuovo esecutivo.
Nel frattempo, però, in Europa si sta giocando una delicata partita legata alla questione energetica. Infatti, da un lato ci sono ben 15 paesi, tra cui l’Italia e la Francia, che chiedono una linea comune verso la risoluzione della questione del costo energetico. Dall’altro ci sono Germania e Olanda che si oppongono a scelte in comune.
Meloni sostiene la proposta di Draghi al vertice di Praga
Intanto il governo uscente ha concordato con la premier in pectore Meloni la linea da seguire per l’importante vertice europeo dei capi di Stato e di governo che si terrà il 6 e il 7 ottobre a Praga. Il vertice servirà per trovare un’intesa e una soluzione giusta per tutti sui prezzi energetici.
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L’Italia, in tal senso, è pronta a presentare una proposta da parte di Draghi sostenuta anche da Meloni: “La priorità è fermare la speculazione sul gas. Continuare all’infinito a compensare il costo delle bollette regalando soldi a chi si sta arricchendo sulle spalle di cittadini e imprese sarebbe un errore”.
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Meloni sposa la linea di Draghi suggerita dal ministro della Transizione ecologica Cingolani che punta il dito sulla borsa di Amsterdam dove le speculazioni sul prezzo del gas stanno concretamente generando la questione economica che si sta vivendo in Europa. La proposta, sposata anche dalla leader di Fratelli d’Italia è quella di proporre una quotazione del gas su altri mercati valutari diversi da quelli di Amsterdam: “Bisogna ridurre il prezzo del gas “agganciandolo” a borse un po’ più stabili rispetto al Ttf, che non ha nulla a che vedere con la situazione reale e con i meccanismi di domanda offerta”, ha dichiarato Cingolani.