Un brutto morso potrebbe aprire a conseguenze civili e penali a carico del proprietario che non risparmiano neanche l’animale. Vediamo quali
Nel corso degli anni, bisogna riconoscerlo, specialmente nelle grandi città è andato fortemente diminuendo un fenomeno, oltre che deteriore in sé, in grado altresì di comportare un pericolo a danno delle persone. Stiamo parlando del randagismo: ovviamente, tale manifestazione prende avvio come sintomo di una premessa ben più grave, quale l’abbandono degli animali.
Non era affatto raro osservare molto da vicino la presenza di un buon numero di cani mentre girovagavano per le strade in cerca di cibo, in prossimità (soprattutto) dei cassonetti e tra la spazzatura. Lo stato semiselvatico degli esemplari e l’imbarbarimento della vita di strada comportava il rischio (serio) di essere aggrediti e, in ultima istanza, morsi da uno di questi sfortunati animali.
Progressivamente, il randagismo si è andato attenuandosi (almeno nei centri urbani più grandi) grazie allo svilupparsi di una maggiore sensibilità verso gli animali (in termini generici) ma soprattutto di una consapevolezza crescente, da parte dei proprietari, ad educare responsabilmente il proprio cane, di piccola o grande taglia che sia. Un’educazione che col tempo ha evitato il ricorrere all’antiestetica museruola.
In tal senso è decisivo un addestramento fornito da un educatore cinofilo nei primi mesi di vita per riuscire poi a convivere con un animale mansueto, collaborativo, affettuoso, con una piacevole tendenza ludica. Ma può accadere che l’istinto canino prevalga in determinate circostanze e una persona possa incorrere al morso del cane. Spesso avviene in animali insicuri e spaventati, sopraffatti da un’estemporanea rabbia, paura, ansia e stress.
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Ciò non esime dalle conseguenze stabilite dalla legge nei confronti dell’animale e del padrone. A seguito della denuncia da parte del danneggiato, il proprietario va incontro alla richiesta di risarcimento danni. Il Codice Penale, inoltre, stabilisce, con l’articolo 672, la condanna al pagamento di una multa fino a 258 euro, se venissero accertate l’omessa custodia e malgoverno del cane.
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Qualora la denuncia venga presentata per “lesioni personali”, potrebbe subentrare una condanna con la reclusione fino a tre mesi, eventualmente convertita in sanzione fino a 309 euro. In caso di lesione grave, la reclusione varia da uno a sei mesi, la multa da 123 a 619 euro; se viene accertata una lesione gravissima, si rischia una reclusione da tre mesi a due anni, oppure il pagamento da 309 a 1.239 euro.