A tutela dell’utente impegnato nel prelevamento di contanti, gli sportelli automatici delle Poste svolgono queste funzioni. Vediamo quali
La tendenza dettata negli ultimi anni vede l’utilizzo del denaro portato ad una sensibile riduzione. Il tenore dei nostri acquisti sta cambiando e con esso le conseguenti modalità di pagamento. Il portafoglio, oggi, rappresenta un ambiente atto ad accogliere le miriadi di carte magnetiche entrate nel nostro quotidiano, rispetto alla storica e familiare carta moneta.
In effetti, la normativa ha stimolato, in tempi recentissimi, tipologie di pagamento alternative, in nome della tracciabilità: i pagamenti elettronici rappresentano il naturale strumento per gestire tanto gli acquisti on line presso le grandi piattaforme dello shopping in rete, quanto le consuete compere negli esercizi commerciali. D’altronde, a quest’ultimi come agli uffici, la legge pone l’obbligo di possesso del dispositivo POS.
L’utilizzo del denaro contante continua ad avere affezionati adepti, o comunque è una modalità tutt’altro che abbandonata per effettuare i nostri acquisti in tutta tranquillità. Rispetto al passaggio della banda magnetica sullo scanner del POS, in effetti, tiriamo fuori dalle tasche soltanto il necessario da corrispondere; non esponiamo una bella fetta della nostra giacenza.
Pertanto le file presso gli sportelli automatici non sono affatto démodé e ancora molti di noi tengono ad una consuetudine così profondamente radicata come il prelevamento di denaro. In ogni caso, la stessa carta bancomat o postamat ci garantisce di prelevare nelle centinaia di sportelli ATM sparsi per la penisola almeno quanto le filiali degli istituti di credito. A patto che di fronte ad un gesto utile, manteniamo alte l’attenzione e una certa precauzione.
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Nel corso degli anni, infatti, gli sportelli automatici hanno rappresentato territori di esercitazioni per truffatori e malviventi, ed oggi se la tecnologia viene in soccorso al bisogno di sicurezza, una parte di essa, al contrario, si è messa a disposizione di frodi ai danni dei correntisti. Il Gruppo di Poste Italiane, in tal senso, ha preso le dovute precauzioni nei confronti dei famigerati skimmer, gli “scanner” integrati nelle fessure di inserimento della tessera per l’accesso in tempo reale al conto associato ad essa e dunque alla giacenza.
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A Firenze, ad esempio, gli uffici sono dotati di sportelli Postamat, caratterizzati da monitor digitali ad elevata luminosità e dispensatore innovativo, con moderni dispositivi di sicurezza, tra cui un sistema di macchiatura delle banconote. Le soluzioni anti-skimming evitano qualsiasi tentativo di clonazione delle carte di credito: tramite la tecnologia QR code, inoltre, un lettore barcode per rendere più semplice il pagamento dei bollettini.