Tra gli scaffali, la preoccupazione per le scadenze è di primaria importanza; tranne che per questi prodotti. Vediamo quali
Non c’è dubbio, il supermercato rappresenta nelle nostre vite uno dei luoghi della vita. A pensarci bene, nell’arco della nostra esistenza trascorriamo un quantitativo incommensurabile presso un pugno di luoghi. Sempre uguali, sempre gli stessi, lì presenti; tra questi vi sono certamente le lunghe file di scaffali. Complice del contraddittorio rapporto con l’agorà dei bisogni “fondamentali” è la lista della spesa.
Inizia infatti dall’ispezione di credenze e frigorifero la valutazione di ciò che ci occorre per nutrirci al meglio. Si può discorrere molto sull’oggettività delle nostre scelte dal momento che i bisogni sono filtrati dal diaframma dagli onnipresenti mezzi pubblicitari, se non da alcune nostre banali suggestioni. Sono dunque le componenti “psichiche” che finiscono per assembrarsi durante una sosta col carrello.
Supermercati, alcuni prodotti non scadono e possono essere consumati dopo mesi dall’acquisto
L’altra metà dell’istanza psicologica che ci investe è impostata dal meccanismo di acquisto a regime nello stesso supermercato. È ampiamente noto come la disposizione dei prodotti, il ribaltamento sull’accaparramento dei bisogni primari, fino all’azione dei prezzi e la posizione sullo stesso scaffale, sono espedienti fondamentali per costruire la realizzazione della spesa sull’utente finale.
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Il tandem delle offerte contribuisce in tal senso, generando simultaneamente nel consumatore bisogni artificiosi e – in genere – tanta confusione. A questo bisogna aggiungere l’ambigua componente commerciale delle scadenze, a partire dal processo di confezionamento del prodotto presso gli stabilimenti di produzione. La definizione della scadenza, spesso, produce il cosiddetto spreco alimentare.
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È bene dunque distinguere tra data di scadenza vera e propria e il termine minimo di conservazione, tra la dicitura “Da consumare entro” e “Da consumarsi preferibilmente entro”, tra il deperimento nel giro di pochi giorni e un consumo prolungato oltre la scadenza. Gli alimenti inclusi in questa ultima categoria possono rimanere in dispensa per anni, e quindi che siano trascorsi dei mesi dalla data segnalata, è assolutamente irrilevante. Ci riferiamo a: pasta, cereali essiccati, legumi secchi, sale e zucchero, cibi in scatola, cibi surgelati.