Animal Equality denuncia lo stato di salute sugli allevamenti. Mc Donalds e Burger King avevano fatto promesse diverse
Il fast food è contraddistinto dal pasto veloce. Ed allo stesso modo lo è l’allevamento. La qualità della salute degli animali che finisce negli hamburgher di Mac Donalds o Burger King è pesantemente inficiata dagli allevamenti intensivi, che purtroppo ancora sussistono grazie a politiche internazionali poco coraggiose. Anche chi non ha sensibilità animalista si dovrebbe preoccupare. Un pezzo di carne derivante da un animale in pessime condizioni di salute, è tutt’altro che sano da mangiare. Per non parlare degli ormoni che tutt’ora vengono dati ai pulcii per farli divenire polli anzitempo.
Anche l’allevamento è fast, così come la crescita. Gli ormoni, ocme gli estrogeni e gli antibiotici, consentono all’animale di essere pronto per la macellazione quando è ancora quasi cucciolo. Ed oltre ad essere un gesto di una crudeltà indescrivibile, ocme si può pensare che non abbia ripercussioni sui prodotti che mangiamo?
A denunciare la situazione dei fast-food è il nuovo report The Pecking Order 2022 realizzato dall’associazione World Animal Protection, in collaborazione con Animal Equality. Le multinazionali del fast food come Mc Donalds e Burger King avevano preso degli impegni per livellare o abolire le pratiche crudeli sui polli. E queste promesse sono rimaste tali. Da un report delle associazioni, emerge che i passi avanti fatti dai grandi colossi sono sostanzialmente inesistenti.
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Alice Trombetta, Direttrice Esecutiva di Animal Equality Italia, ha commentato i dati dello studio: “I risultati di quest’anno ci dicono che alcune delle principali aziende alimentari del mondo stanno chiudendo un occhio sulla crudeltà degli animali che avviene su larga scala nelle loro catene di approvvigionamento, e di conseguenza stanno venendo meno agli impegni che si sono assunte. Le aziende hanno il potere di ridurre le sofferenze di miliardi di polli e, dopo quattro anni di valutazioni, è scioccante che continuino a ignorare i pareri scientifici e l’opinione dei consumatori su questo tema”. Ed in Italia i peggiori in assoluto sono Burger King, McDonalds, Dussmann e Starbucks.