Separazione consensuale: perché è più vantaggiosa delle altre

Quali sono i vantaggi della separazione consensuale rispetto a quella giudiziale, come si può ottenere e a quali costi

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Separazione consensuale (Foto Unsplash)

La giurisprudenza ha affrontato a più riprese i temi scottanti della separazione e del divorzio, in confronto continuo con i cambiamenti culturali e comportamentali avvenuti nelle società italiana negli ultimi decenni. Ma quali sono i motivi che spingono a preferire la separazione consensuale?

Al di là della situazioni personali che possono interrecorrere tra due ex coniugi, un accordo pacifico tra le parti in queste circostanze rende sicuramente l’iter procedurale più rapido e meno difficoltoso anche da un punto di vista emotivo. È frutto di una decisione amichevole, lascia meno traumi sui componenti della famiglia. Ma ci sono anche ragioni pratiche che rendono la separzione consensuale prereribile, quando si presentano le condizioni adatte.

Che cosa comporta la separzione consensuale

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Separazione consensuale (Foto Unsplash)

In un caso che non presenta particolari difficoltà e i coniugi sono d’accordo sulle condizioni della separazione sia da un punto di vista patrimoniale, sia per quanto riguarda la prole l’orientamento è per la separazione consensuale. Come detto è più semplice emotivamente e meno traumatica per la prole. Ma anche più veloce e conveniente per iter e costi.

Il regolamento d’interessi tra i due coniugi è più semplice da stilare perché raccoglie i loro interessi in maniera conforme alle esigenze, anche patrimoniali, di entrambi. L’accordo tra i due deve essere completo su ogni aspetto del distacco. Il tribunale si limiterà a recepire le condizioni che i coniugi hanno redatto con l’assistenza dei rispettivi avvocati (è anche possibile farsi seguire da un solo legale).

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La separazione consensuale può avvenire in due modi:

  • in Comune, senza avvocati e perciò senza spese, ma solo nell’eventualità che i due non abbiano figli minori, con disabilità grave o maggiorenni ma non ancora autosufficienti. In questo accordo non possono rientrare le divisioni di beni mobili e immobili, ad eccezione della previsione dell’assegno di mantenimento;
  • con un documento siglato di fronte ai rispettivi avvocati, poi depositato in tribunale: è conosciuta come negoziazione assistita che non ha i limiti della procedura in Comune ma che, in ogni modo, è a pagamento per le parti.

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Per concludere si deve ricordare che nel caso di mutata situazione economica di uno dei due coniugi, il giudice può riconsiderare la precedente decisione, variando le condizioni della separazione. Al momento del divorzio, se non ci sarà più accordo consensuale tra le parti, ci sarà un confronto giudiziale poiché gli accordi presi in sede di separazione perdono di valore.

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