Di fronte alla crisi degli ultimi mesi, la compagnia aerea avvia un robusto piano di potenziamento dei voli negli scali italiani. I dettagli
Con l’arrivo della stagione estiva, le compagnie aeree e le infrastrutture aeroportuali vivono una stagione di forte pressione. Milioni di passeggeri arrivano e partono in un moto simultaneo che spesso finisce per saturare le procedure di trasporto. Ma come oggi dobbiamo inevitabilmente notare, la crisi internazionale maturata nel conflitto europeo sorto in Europa, non poteva non toccare il settore aereo.
I passeggeri hanno dovuto subire – come in altri contesti – forti rincari dei biglietti aerei, dovuti all’aumento delle tariffe del carburante e, in fondo, ad un incremento generalizzato delle forniture. Senza ignorare che oggi i cieli sorvolati dai mezzi civili restano spettri della geopolitica e della diplomazia commerciale. Pertanto, non poche compagnie hanno dovute incontrare non pochi ostacoli per mantenere vivo il servizio offerto.
Tra le compagnie aeree in forte difficoltà, vi è WizzAir, la low-cost ungherese che non ha fatto mistero delle perdite subite negli ultimi mesi, in particolare durante la scorsa estate, con migliaia di passeggeri a terra a causa dei ritardi e delle cancellazioni. Per la compagnia è questo il momento di rilanciare la sua posizione nel trasporto aereo a basso costo, puntando in particolare proprio sull’Italia.
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Al nostro Paese è dedicato il piano di rilancio, supportato tra l’altro dall’arrivo, nel 2023, di dodici nuovi velivoli (portando la flotta da 168 a 180 mezzi) che dovrebbe accompagnare la previsione di crescita del 10 per cento verso un ulteriore incremento del 20 per cento. Aria di ottimismo grazie anche alla creazione di nuove rotte che dovrebbero stimolare un mercato fortemente colpito dalla chiusura delle rotte ucraine.
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Arriva per la prima volta la rotta Roma-Damman, in Arabia Saudita, aprendo un nuovo fronte per il turismo segnato dalle destinazioni in Medio-Oriente. Si va ad aggiungere la rotta per Abu Dhabi, gestita direttamente dalla dalla divisione della compagnia presente nel Paese orientale. Ci si augura con questa iniziativa di risollevare le sorti dei circa 800 dipendenti italiani, a rischio di licenziamento dopo l’apertura della succursale maltese per il passaggio della competenza alla divisione de La Valletta.