Superbonus 110%, l’Agenzia elenca gli errori che si possono correggere

L’agenzia delle entrate riporta gli errori formali che non pregiudicano la detrazione della spesa sostenuta

Superbonus, (Foto Pexels)

Il superbonus 110% è spesso al centro di modifiche, aggiornamenti, revisioni della parte burocratica che riguarda questa misura. L’ultima circolare dell’Agenzia delle entrate riguarda il caso degli errori formali che si possono correggere. Infatti, la circolare n. 33/E chiarisce che ci sono degli errori formali che si possono correggere seguendo una specifica procedura.

Infatti, per inviare segnalazioni su errori formali basterà indicarle presso l’indirizzo di posta elettronica certificata, pec, “annullamentoaccettazionecrediti@pec.agenziaentrate.it”. Infatti, tutte le pratiche segnalate dovranno poi essere inviate nuovamente allo stesso indirizzo senza gli errori.

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Superbonus 110%, la nuova circolare (Foto Adobe)

In tal modo, le precedenti istanze non saranno prese in considerazione. Ecco l’elenco degli errori formali ritenuti tali da poter essere corretti secondo quanto indicato dalla circolare:

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  • errori sui seguenti dati riportati nel frontespizio: recapiti (e-mail e telefono); codice fiscale del rappresentante del beneficiario e relativo codice carica; indicazione dell’eventuale presenza dell’amministratore nel campo “Condominio minimo”; codice identificativo dell’asseverazione presentata all’ENEA per gli interventi di riqualificazione energetica superbonus; codice identificativo dell’asseverazione per gli interventi di riduzione del rischio sismico e relativo codice fiscale del professionista;
  • errori nel quadro A, quali: indicazione del semestre di riferimento, per le spese del 2020; stato di avanzamento lavori (SAL) ed eventuale protocollo della comunicazione;
  • errori nel quadro B, aventi ad oggetto i dati catastali;
  • errori nel quadro D, aventi ad oggetto la data di esercizio dell’opzione e la tipologia del cessionario.

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Si ricorda che sono stati sbloccati i fondi per le imprese i cui lavori dovevano essere terminati al 30% entro il 30 settembre. Oltre allo sblocco dei soldi per queste opere che hanno raggiunto il livello di lavori previsto è stato poi finanziato per ulteriori 10 miliardi il buco creatosi tra progetti accettati e fondi stanziati per il superbonus nel 2022. In tal modo non si correrà il rischio di avere progetti approvati senza le dovute coperture finanziarie.

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