Il canone Rai è un tributo pagato per il possesso di un televisore o altro mezzo dotato di sintonizzatore
Il canone Rai è l’imposta dovuta per effetto del possesso di un televisore o di uno strumento dotato di sintonizzatore. Si paga obbligatoriamente attraverso l’addebito sull’utenza dell’energia elettrica. Addebito che arriva ogni bimestre ed ha un importo di 90 euro suddiviso su 5 rate da 18 euro.
L’addebito è previsto fino al 2022. Dal 2023 dovrebbe cambiare il metodo di pagamento in quanto la commissione europea ha ammonito l’Italia ricordando che il metodo contrasta i trattati europei firmati sulla libera concorrenza anche del settore energetico. Intanto, i pensionato hanno l’opportunità di pagare diversamente il canone.
Infatti, per i pensionati con reddito fino a 18.000 euro annui è possibile il pagamento tramite addebito sulla pensione. L’Agenzia delle entrate ricorda sul portale che è necessario farne richiesta al proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello cui si riferisce l’abbonamento.
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Per quanto riguarda, invece, le modalità di presentazione della domanda, queste sono stabilite da ciascun ente previdenziale. Il pensionato interessato, quindi, dovrà consultare il proprio ente al quale è iscritto e riceve la pensione. In caso di accettazione, sarà poi l’ente a comunicare al pensionato l’esito della domanda e, in caso affermativo, a certificare, in un secondo momento, che l’intero importo dovuto per il canone di abbonamento alla televisione è stato pagato.
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Ad aprile, come anticipato, è arrivato un decreto energia che ha fissato il cambiamento eliminando dal 2023 il pagamento del canone Rai tramite la bolletta elettrica. In tal senso l’opportunità concessa ai pensionati potrebbe essere interessante al fine di dare una soluzione al pagamento del canone Rai in attesa che le istituzioni intervengano.