Marito e moglie possono scambiarsi bonifici senza problemi?

Focus sulla possibilità di effettuare bonifici nei conti del proprio coniuge, cosa dice la legge a proposito

bonifico tra coniugi
Bonifico (Foto Unsplash)

Nella quotidianità della vita di coppia il sostegno economico tra i coniugi rientra nella normalità del rapporto. L’assistenza e lo spirito collaborativo si manifestano non soltanto affettiva e materiale, ma anche economica. I trasferimenti in contanti di entità modesta non creano certamente problemi dal punto di vista legale, fanno parte della relazione matrimoniale.

Ma cosa accade se il trasferimento avviene per somme più elevate attraverso bonifico bancario o postale? La situazione potrebbe essere rilevante se le somme diventano notevoli? Può capitare che lo scambio tra consorti assuma proporzioni tali da giustificare l’intervento dell’Agenzia delle Entrate. Un dubbio che ha delle ragioni concrete per sussistere.

Bonifici tra moglie e mariti senza problemi

bonifico tra coniugi
Bonifico (Foto Unsplash)

Ogni bonifico ricevuto da terzi deve essere giustificato all’Agenzia delle Entrate. Ma tale norma si attenua nello scambio di bonifici tra coniugi. Questo si effettua a seguito agli obblighi di assistenza e di sostegno contratti con il matrimonio e non per finalità fiscali o reddituali. Il Fisco raramente controlla gli scambi di bonifici tra coniugi per il motivo sopra indicato.

Il rischio che si corre è di non poter più riavere indietro il denaro in caso di separazione e divorzio. Comunque per mettersi al riparo da ogni possibile problema con l’Agenzia delle Entrate, si può indicare in causale la motivazione del trasferimento di denaro come per esempio come: quota spese per la famiglia, quota per l’acquisto dell’auto, quota bollette, eccetera.

Leggi anche: Successione Poste, documenti necessari per accedere all’eredità

Dunque il bonifico tra coniugi si presume effettuato per scopi altruistici, legati alla relazione matrimoniale, si può considerare una donazione e in più avviene con mezzi chiaramenti tracciabili. Non si può pensare a una finalità diversa, per esempio un prestito. Le donazioni tra coniugi sono tassate al 4 cento ma solo in caso di cifre ingenti. Infatti la tassazione parte solo se il valore del bene donato va oltre un milione di euro.

Leggi anche: ISEE, si calcolano anche i buoni fruttiferi?

Le donazioni non potranno essere recuperate, come detto in caso di separzione o divorzio. L’unica possibilità è per ingratitudine che si ha esclusivamente quando uno dei due offende gravemente l’altro o commette ai suoi danni un reato estremamente grave.

Gestione cookie