A breve gli italiani dovranno spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora: ritorna infatti l’ora legale
Anche quest’anno gli italiani dovranno spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora: torna infatti l‘ora legale che va a sostituire quella solare in vigore da marzo e per tutto il periodo estivo oltre che la prima parte dell’autunno. Sono tanti i sostenitori dell’ora legale, così come lo sono altrettanto quelli dell’ora solare.
Generalmente il cambio delle lancette, che avviene due volte all’anno, provoca degli squilibri fisiologici e un momento di confusione del nostro “orologio biologico”. Quest’anno in molti avevano proposto l’abolizione dell’ora legale dal momento che, visto il caro bollette, ci si chiedeva se era davvero la scelta giusta spostare indietro le lancette e quindi accendere le luci un’ora prima il pomeriggio.
Ogni giorno che passa si avvicina sempre di più la data del cambio orario e del ritorno dell’ora legale. Se l’ora solare ci accompagna dalla primavera e fino all’autunno, per metà autunno e per tutto l’inverno saremo invece accompagnati dall’ora legale. Quest’anno bisogna spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre.
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Il cambio dell’ora avverrà come di consueto alle 3 di notte: non appena scoccheranno le 3 bisognerà mettere l’orologio indietro di un’ora e quindi si ritorna alle 2 di notte. Questo spostamento delle lancette comporterà l‘aumento di un’ora di luce la mattina e la diminuzione di un’ora di luce il pomeriggio. Ricordiamo che tutti i dispositivi elettronici connessi ad internet effettueranno il cambio in automatico.
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Come detto, il cambio dell’ora porta sempre a degli squilibri al nostro orologio biologico e la Società italiana di medicina ambientale chiede di adottare l’ora legale in modo permanente per risparmiare sull’energia. Eliminare il passaggio all’ora solare consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio.
La proposta è stata però scartata dal governo in quanto il risparmio sarebbe minimo dal momento che si perderebbe un’ora di luce al mattino. Per questo motivo la Società italiana di medicina ambientale ha rilanciato una proposta più conciliante tra le parti chiedendo una temporanea sospensione. Questo porterebbe la data stabilita per il cambio dell’ora a slittare almeno fino al 30 novembre.