Il nuovo Governo intende apportare dei cambiamenti non solo in termini di copertura finanziaria dei lavori
I Superbonus edilizio è stato uno dei provvedimenti principali dell’ultima legislatura. Attraverso il sostegno, infatti, molti cittadini stanno ristrutturando i propri edifici migliorando anche l’efficientamento energetico. Tuttavia, proprio su questo punto si stanno orientando i possibili cambiamenti in vista del nuovo governo.
A breve, infatti, l’Italia avrà un nuovo esecutivo che oltre ad occuparsi nel brevissimo tempo di un decreto a sostegno del caro bollette ci sarà da impostare la legge di bilancio. Tra i provvedimenti di lungo periodo che si cercherà di modificare c’è anche il superbonus edilizio, ad oggi in vigore per l’intero 2023 per le abitazioni private e fino al 2025 con decrescita della percentuale finanziata per i condomini.
Superbonus 110% verso la modifica (Foto Pixabay)L’Idea del nuovo governo è quella di rivedere le misure sotto il profilo finanziario e ridurre l’esborso dello Stato portandolo ad un massimo dell’80% della copertura finanziata. Inoltre, l’idea del nuovo esecutivo è quello di cambiare i criteri e i parametri. Infatti, c’è la volontà di incrementare la parte che riguarda l’efficientamento energetico degli edifici allo scopo di sfruttare al meglio questo finanziamento anche nell’ottica del risparmio dell’energia.
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Per quanto riguarda la rimodulazione del finanziamento statale, l’idea è quella di portare il bonus all’80% per le abitazioni principali e al 50 o 60 per cento per seconde case. Non è esclusa nemmeno l’opzione di lasciare il superbonus soltanto per le abitazioni principali. L’altra novità che potrebbe cambiare non solo il superbonus è quella di unificare tutti i bonus edilizi accorpandoli al superbonus 110%.
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In merito alla questione delle seconde case il premier in pectore Giorgia Meloni aveva dichiarato: “Sull’entità dei bonus che non dovrebbero mai superare l’80% del costo sostenuto. Personalmente lo indirizzerei prevalentemente verso la prima casa, semplificando le norme. Ma abbiamo bisogno di tutelare i cosiddetti esodati del 110%”.