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Banche e Carte

Il libretto postale può essere pignorato?

La domanda è legittima. Un libretto di risparmio postale è di proprietà inattaccabile o può essere pignorato? Risponde la legge

Libretto postale (Foto Pixabay)

Il libretto di risprmio postale è una delle forme più antiche di deposito ed investimento. Ed è anche tra le preferite dagli italiani. Infatti il libretto presso la posta offre alcuni vantaggi non trascurabili. Tanto per cominciare è coperto dalla garanzia dello Stato. Inoltre i Libretti sono collocati da Poste Italiane dal 1875. La loro longevità dà immagine di sicurezza e stabilità per mantenere il proprio denaro. Anche se ormai i conti correnti, compresi quelli postali, hanno vantaggi praticamente nulli sui depositi, il libretto postale continua ad essere molto gettonato.

Questo perché oltre alla garanzia pubblica, non c’è alcun costo di apertura, chiusura e gestione, ad eccezione degli oneri di natura fiscale. Ciò significa che si paga una percentuale solo sui guadagni, non sul deposito. Ed ovviamente l’imposta di bollo superati i 5.000 euro di liquidità.

Libretto risparmio, in quali casi può essere pignorato

Libretto postale (Foto Pixabay)

Nonostante i vantaggi, e la solida garanzia dello Stato, neanche il libretto postale è inattaccabile. Fa parte a tutti gli effetti di un bene personale, ed in quanto tale, in condizione debitoria cronica, per cui per legge scatta il pignoramento dei beni, anche il libretto postale può essere sequestrato e bloccato. Il deposito interno non è più a disposizione del titolare.

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Spiega la questione con parole chiare e professionali laleggepertutti.it: “Del resto, la Cassazione ritiene il libretto di risparmio “nominativo pagabile al portatore”, al pari di quello “al portatore”, è un titolo di credito, in virtù della sua idoneità alla circolazione, per cui il mero possesso del titolo conferisce al portatore la legittimazione a riscuotere le somme ivi depositate. La conseguenza è che il pignoramento esercitabile contro il libretto di risparmio è quello “presso terzi””.

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Che in parole povere significa che con un atto di pignoramento il creditore deve semplicemente mostrare il documento alla banca o alla posta per appropriarsi del contenuto del Libretto. Il titolare non deve necessariamente essere informato dell’operazione.

Pubblicato da
Giulia Borraccino