Il sistema delle recensioni influenza il mercato, non sempre in maniera positiva. Amazon denuncia pratiche scorrette
Ormai chi ha un esercizio commerciale, un ristorante o un’attività ricettiva si sente a tutti gli effetti sotto scacco delle recensioni. Una valutazione più o meno positiva può portare a prediligere o no la propria struttura. E non serve scrivere recensioni complesse, bastano solo le stellette, cosa che alla fine interessa davvero il consumatore finale. Ed il sistema delle stelle, nato dagli alberghi, ma ormai mutuato in qualunque servizio, incide incredibilmente nel giro di affari. Amazon però denuncia un fatto già messo in luce da Altroconsumo.
Il sistema delle recensioni, che dovrebbe essere un modo dal basso per dare valutazioni sul servizio, è corrotto. Alcune persona vengono pagate per scrivere recensioni positive. E questo avviene da tempo. Ma quando Amazon ha scoperto che tra i suoi giri di clienti venditori esisteva il sistema di rimborso completo del prezzo del prodotto a fronte di un “5 stelle”, non è riuscita più a tacere. il colosso americano con sede a Seattle, Amazon, ha presentato in Italia denuncia contro le false recensioni in cambio di soldi o prodotti gratis.
Tutto è nato da un’indagine di Altroconsumo, che ha allertato su gruppi social che si erano scambiati questo tipo di informazioni e di “accordi”. In questo modo tutti erano soddisfatti: il venditore si portava a casa le sue 5 stelle, ed il cliente riusciva ad ottenere gratis il prodotto desiderato. Salvo che per un dettaglio. Questo meccanismo altera non poco il sistema delle recensioni e la fiducia che i consumatori hanno nei confronti della piattaforma Amazon.
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Per questo Amazon ha deciso di contattare le Autorità per mostrare “la determinazione dell’azienda a fermare coloro che traggono profitto ingannando i clienti e i partner di vendita“. Altroconsumo commenta la vicenda congratulandosi con l’iniziativa Amazon: “Non possiamo quindi che apprezzare l’iniziativa annunciata oggi da Amazon con l’avvio nel nostro Paese dell’azione penale contro uno dei principali broker di recensioni false. Già nel 2019, con una nostra indagine, svolta a livello europeo, avevamo messo in luce il tema chiamando in causa varie piattaforme affinché contrastassero questi illeciti. Il nostro impegno a tutela dei consumatori non si è mai arrestato in questi anni e, anzi, abbiamo deciso di rilanciarlo con quattro esposti”.