In cima alla cronaca dei consumi la rivelazione delle recensioni 5 stelle falsate dai venditori. Gravi le conseguenze sul mercato
Da qualunque punto di vista si giri la questione è chiaro che è incuneata in una falla evidente del web come strumento capace di spostare l’aase delle vendite. E specialmente il sistema delle recensioni, da dove questo vaso di Pandora è stato aperto, e che di conseguenza potrebbe allargare il campo dell’indagine a molti altri settori e riviste. La conseguenza auspicata da Altroconsumo sarebbe l’oscuramento dei siti che portano avanti pratiche commerciali scorrette. Cosa è sucesso?
Sostanzialmente la vicenda è nata da una denuncia Amazon. La multinazionale si era accorta di un meccanismo di vendita scorretta di cui si era fatta mediatrice. Il venditore rimborsava il prezzo del prodotto all’acquirente a fronte di una recensione 5 stelle. Con evidenti alterazioni del sistema. Ed è proprio qui che cade la testa. Il sistema delle recensioni, in particolare a punteggi o stelle, ormai è diventato un metro di misura molto potente per orientare le scelte dei consumatori. E come tale ne deve essere salvaguardata la veridicità.
Ed invece sono più frequenti di quanto non si creda recensioni a pagamento. Amazon ha dato la stura ad una questione che è balzata all’attenzione dell’Antitrust, e che per come stanno le cose nella prassi dovrebbe essere normata, o almeno regolamentata. E dalle recensioni si arriva ai test delle riviste accreditate. Non troppo tempo fa erano emerse irrgolatirà su test comparativi di alimenti, in seguito ai quali alcuni prodotti avevano guadagnato un’etichetta di salubrità, ed altri no.
Da quanto è stato denunciato dalle associazioni, i test difettavano in parametri fondamentali come la trasparenza delle procedure. Proprio per questo “il Codacons ha già presentato negli ultimi mesi una serie di esposti all’Antitrust a seguito della pubblicazione di test comparativi su prodotti alimentari (olio d’oliva, acque minerali, riso, gelati, ecc.) da parte di riviste specializzate che recensivano al pubblico la qualità dei prodotti testati senza però rispettare la normativa di settore e la necessaria trasparenza, finendo così per alterare le scelte dei lettori e realizzare una possibile turbativa del mercato, avvantaggiando alcune aziende e penalizzando altre”. Così si legge in un comunicato dell’associazione.
A dare man forte al Condacons torna Altroconsumo, sempre più agguerrita sulla questione recensioni false: “Altroconsumo contesta penalmente i reati di turbata libertà dell’industria e del commercio e truffa aggravata. All’Autorità antitrust, l’Organizzazione chiede di aprire un’istruttoria per accertare i fatti e garantire la cessazione di tali pratiche lesive. Propone, in ogni caso, di imporre la chiusura dei gruppi social e l’oscuramento e dei siti web ritenuti colpevoli degli abusi“.
La richiesta di oscurare i siti che mettono in atto queste pratiche commerciali scorrette, e dunque una sanzione, sarebbe l’inizio per una regolamentazione sul “mercato” delle recensioni, più che mai necessaria nel 2022.