Chi non indossa le mascherine o non si è vaccinato in passato era sottoposto a sanzione. Ed ora cosa è cambiato per i no vax?
Si sono autoprocramati o li hanno chiamati così gli organi di informazione. Sono i no vax, forma di appartenenza lungi dall’essere movimento già nota prima della pandemia. Sostanzialmente sono coloro che nei vaccini, ed in particolare negli obblighi vaccinali, trovano una forma impositiva a cui non si vogliono sottoporre. Con la certezza che i vaccini siano più deleteri che utili. Questa la filosofia dei no vax in poche parole e con un certo grado di approssimazione.
Con la pandemia essere no vax convinto era diventato molto difficile. Si metteva a rischio il posto di lavoro, sia nel pubblico impiago che nel privato; si rischiava l’esclusione sociale e si era sottoposti a sanzione. Anche perché alcuni no vax sono anche no mask, dunque contrari all’uso delle mascherine, trasgrassione molto più facilmente visibile per strada.
Il nuovo Governo Meloni ha intenzione di indagare sulla gestione precedente della pandemia portata avanti dal Ministro Speranza. Il nuovo esecutivo nutre dei dubbi sul modo in cui la situazione è stata maneggiata. E rimette sul piatto gli obblighi vaccinali e le multe per i no vax. Ancora adesso per alcune categorie di lavoratori, come ad esempio i sanitari, esiste l’obbligo di vaccinazione. Almeno fino al 31 ottobre. Il governo ha annunciato che l’obbligo di vaccino per i sanitari e le sanzioni per i no vax sono decaduti dal primo novembre.
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Ed anche l’informazione cambia le sue regole. Il 29 ottobre è stato l’ultimo giorno in cui il bollettino dei contagi veniva pubblicato quotidianamente. Ad oggi il resoconto diventa settimanale. Dunque il prossimo è il 4 novembre. Per quanto riguarda le mascherine la questione più complessa.
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Mentre il Governo vorrebbe eliminarle subito da tutti i luoghi, compresi ospedali ed RSA, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella invita alla prudenza. Dunque è probabile che l’esecutivo rinvii l’abbandono delle mascherine, almeno per un po’.