Il Governo sta lavorando ai nuovi aiuti da destinare al fine di frenare la risalita dei prezzi: c’è il rinnovo del taglio delle accise
Il nuovo esecutivo è al lavoro per garantire al paese nuovi strumenti per affrontare gli effetti dell’inflazione. Sono pronti 21 miliardi di cui circa 10 arrivano dal precedente esecutivo. Una sorta di tesoretto spuntato grazie ai maggiori introiti di Iva dovuti ai rincari dei prezzi.
I provvedimenti dovrebbero essere in continuità con i precedenti decreti Aiuti messi in campo dal Governo Draghi. Tuttavia, le risorse sono più esigue. Per questo motivo non tutti i provvedimenti saranno ripetuti. Si può già dire con certezza che ci sarà un rinnovo del taglio delle accise sui carburanti del valore di 30 centesimi di euro.
Si tratta del provvedimento adottato per la prima volta la scorsa primavera dal governo Draghi e che utilizza il maggiore gettito proveniente dalle accise sui rincari dei carburanti. Una sorta di partita di giro che riporta il prezzo ai livelli poco maggiori a quelli precedenti ala pandemia.
Leggi anche: Bollette, lavori smart-working? Devi sapere questa cosa
Sui carburanti prosegue l’anomalia del diesel che ha un prezzo maggiore rispetto alla benzina. Alla base c’è una domanda di diesel maggiore rispetto alla benzina. Infatti il diesel occorre per i trasporti su gomma e aerei mentre la benzina è più diffusa tra i privati i cui spostamenti si stanno limitando a causa dei rincari e della necessità di tagliare le spese per quadrare i conti familiari.
Leggi anche: Bollette, cosa devi sapere sui dispositivi in stand by in casa
Infatti, l’inflazione erode i redditi e crea difficoltà per quelli più bassi. La prospettiva di un calo die consumi per il 2023 è stata già messa in campo dai principali paesi produttori di petrolio riuniti nell’Opec che hanno fissato un ribasso della produzione del greggio. Ciò ha già prodotto una lieve risalita dei prezzi dei carburanti che mostrano una crta instabilità nelle ultime due settimane.
Il taglio delle accise terrà fermi i prezzi sotto la soglia ragionevole dei 2 euro al litro almeno fino al 31 dicembre del 2022. Fino a fine anno, quindi, i prezzi saranno quelli attuali, salvo impennate sui mercati con le speculazioni che sono sempre dietro l’angolo nei momenti di instabilità.