Il governo studia un modo per sollevare i contribuenti in difficoltà considerata la doppia problematica della pandemia e del caro bollette
Le attività economiche sono in piena ripresa da diversi mesi nonostante la pandemia non sia stata sconfitta in via definitiva. Parallelamente sono riprese anche le attività amministrative e di riscossione dei tributi. Soltanto in primavera sono state inviate oltre 2,5 milioni di cartelle esattoriali ai contribuenti.
Si fa riferimento a debito con Fisco congelati nel biennio della fase più acuta della pandemia. Tuttavia, questa fase arriva in un momento in cui l’inflazione e il caro energia frenano le attività commerciali e industriali mettendo in difficoltà i redditi bassi e medio bassi e quelle attività di piccolo fatturato sulle quali il costo energetico incide notevolmente.
Taglio delle cartelle fino a 1.000 euro e vantaggi fino a 2.500
Intanto, il nuovo esecutivo sta preparando due diversi provvedimenti fondamentali. Il primo è un decreto Aiuti-quater che servirà per sostenere i cittadini dal caro bollette in scia con i decreti del precedente governo. Inoltre, il nuovo esecutivo vuole agire anche sulle cartelle esattoriali pendenti per un duplice motivo.
Da un lato si vuole alleggerire il cittadino già alle prese con le difficoltà della pandemia prima e dell’inflazione poi con tasse non pagate. Dall’altro lato, è necessario fare cassa per aumentare il fondo disponibile per il decreto Aiuti steso. L’intenzione del nuovo governo è quella di concedere un taglio massiccio alle cartelle di importo che vanno fino a 1.000.
Inoltre, per recuperare danaro la soluzione del nuovo esecutivo sarebbe quella di offrire al contribuente che ha delle cartelle pendenti dal periodo precedente al 2015 la possibilità di estinguere il debito con il fisco pagando in un’unica soluzione il 20% con lo stralcio del restante 80%. Ciò sarebbe possibile, però, soltanto per debiti che arrivano fino a 2.500 euro. Per quanto riguarda, invece, gli importi superiori, si pagherebbe l’intera cifra ma con la sola maggiorazione del 5%.