Il caro energia ha fatto impennare le vendite di stufe a pellet con la conseguenza dell’aumento del prezzo del combustibile
Il caro energia del 2022 ha condizionato i prezzi e generato nei mesi un’inflazione sempre più crescente e non solo in Italia e in Europa. Non a caso la Banca centrale europea per far fronte al fenomeno ha alzato il costo del denaro aumentando i tassi di interessi e frenando la circolazione dei soldi.
A prescindere dalle mosse istituzionali per risollevare l’economia e difenderla dall’inflazione molti cittadini hanno pensato intanto di risolvere la questione del caro bollette in autonomia. La faccenda interessa soprattutto i cittadini che vivono nelle aree in cui l’inverno è lungo e rigido e diventa inevitabile accendere i riscaldamenti.
Così, in tanti si sono orientati a sostituire il riscaldamento a gas con le stufe a pellet, in grado di riscaldare l’ambiente e anche l’acqua sanitaria installando degli impianti utilizzando il combustibile. L’effetto di questa scelta è stata però l’impennata del prezzo del pellet che mediamente ha raddoppiato il costo per gli utenti.
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Basta pensare che una sacca da 15 chilogrammi è passata dai 3 o 4 euro ai 10 di media. In certi casi il prezzo è anche triplicato. Nelle situazioni in cui il mercato è assalito dalla domanda si innescano spesso speculazioni e, nella peggiore delle ipotesi dei tentativi di truffe.
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L’ultima è scattata proprio sul pellet. Infatti, dei malfattori hanno finto di vendere online del pellet a prezzi ormai stracciati per il mercato attuale. La truffa è stata congeniata bene poiché i malfattori hanno utilizzato un sito web di vendita utilizzando in maniera fraudolenta il nome di una società del settore nota al Nord, la Cinetto.
E’ stato lo stesso titolare a spiegare cosa è accaduto ai microfoni del Gazzettino: “Il sito Pellet Rinascita – dichiara il signor Cinetto – pubblicizza il ricercato combustibile a prezzi stracciati, però sui contatti è presente il nostro indirizzo. Ma la nostra azienda non c’entra affatto con la vendita. Sul sito poi è presente un iban, che non fa capo alla Cinetto, a cui inviare il bonifico per il fantomatico acquisto”, ha concluso l’imprenditore ignaro.