Tari, a dicembre in alcuni Comuni ci sarà in conguaglio dell’anno: quali sono le informazioni che deve avere un cittadino
La Tari, la tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, non è tra le più amate in Italia. Ogni Comune stabilisce le tariffe in base alla superficie e alla quantità di rifiuti prodotti e infatti varia da città a città. Ma ciò che cambia è anche l’efficienza del servizio, per questo molti cittadini quando ricevono il bollettino per il pagamento hanno più di un motivo per protestare.
Se in alcuni Comuni il sistema non fa una piega, non si può dire lo stesso per altri e così ci si ritrova a pagare molto e avere una città sporca e con i sacchetti in strada perché la raccolta non avviene regolarmente.
Ma sappiamo davvero quanto dobbiamo pagare? Ad Alessandria ci pensa l’Adoc, l’Associazione Difesa e Orientamento del Consumatore promossa dal sindacato Uil. L’organizzazione si è messa a disposizione dei cittadini per farli diventare “consapevoli e non più succubi senza appello delle varie poste fiscali esistenti”. prima di pagare, infatti, è possibile rivolgersi a loro per ogni tipo di informazione (clicca qui per i contatti e gli orari).
Tari, come si calcola
Ricordiamo che i destinatari della Tari sono i cittadini che a qualsiasi titolo (locazione, comodato, usufrutto, o altro) tengano locali che sono suscettibili alla produzione di rifiuti urbani. Sono quindi escluse aree come cantine, posti auto, terrazze scoperte e aree condominiali).
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Sono due i fattori che si prendono in considerazione per il calcolo della Tari. Innanzitutto la superficie calpestabile che rappresenta la base di calcolo. Se parliamo di utenze domestiche (e quindi non di locali adibiti a uffici, depositi, ecc…) il secondo fattore è il numero degli occupanti, in pratica i residenti.
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Se in una casa di 60 metri quadri vive una persona, si pagare una certa cifra, se per la stessa metratura le persone sono due o tre, si pagherà di più perché si parte dal presupposto che ogni persona produce rifiuti.