Spunta già la prima modifica alla bozza della legge di bilancio approvata dal consiglio dei ministri riguardo al contante
La legge di bilancio approvata dal consiglio dei ministri è pronta per il confronto con le Camere. Sarà il parlamento a votare la legge inserendo modifiche che, tuttavia, non potranno cambiare i saldi della stessa manovra. Quella che è stata approvata, al momento, è una bozza che, tuttavia, non dovrebbe subire cambiamenti sostanziali sotto il profilo della linea politica.
Al massimo, si potranno cambiare delle risorse spostando soldi su un provvedimento per incrementarne altri oppure inserirne dei nuovi che dovranno, però, collimare con la linea politica dettata. In bozza ci sono stati già i primi cambiamenti in tal senso. Infatti, nell’ultimo documento che circola è stato aumentato il limite all’utilizzo del contante presso gli esercizi commerciali.
Inizialmente, infatti, il tetto per l’obbligo di accettare pagamenti con carte era stato fissato a 30 euro. Nelle ultime ore, invece, il tetto arriva a 60 euro. Continua, quindi la linea del governo tesa a frenare l’utilizzo delle carte di pagamento e a spingere per il contante. Infatti, questo provvedimento vuol dire che i commercianti non sono obbligati ad accettare i pagamenti con carte fino al limite di 60 euro.
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Il tutto andrà in vigore dal 2023 anche perché, come specificato in precedenza, la manovra deve essere approvata dal parlamento. Sulla questione dell’incentivo ai contanti era stata avanzata una forte polemica da parte delle opposizioni. Infatti, l’aumento del limite all’uso dei contanti, portato dai 2.000 euro attuali a 5.000 euro, non ha alcuna giustificazione se non quella di favorire l’utilizzo dei pagamenti non tracciati.
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La scelta era stata giustificata dal governo come misura di aiuto ai poveri. In realtà, non è chiaro quanti poveri possano girare con oltre 2.000 euro, il tetto attuale in vigore, per effettuare i pagamenti. Il tutto mentre l’Italia cercava di recuperare posizioni in classifica dei pagamenti elettronici dove risulta penultima tra i paesi dell’Unione europea.