Si allarga lo scandalo dei polli massacrati e venduti al discount: dopo Germania e Spagna, anche l’Italia è coinvolta.
Nuove immagini che rivelano le condizioni in cui sopravvivono i polli in due macro-allevamenti vengono diffuse da Equalia in queste ore. Sono immagini davvero tremende e adesso arriva la conferma del coinvolgimento anche del nostro Paese. In particolare, viene denunciata la provenienza di immagini così forti.
Anche l’Italia a quanto pare avrebbe a che fare con lo scandalo dei polli massacrati e venduti in una nota catena di discount. Le ultime specifiche immagini sembrano provenire – stando alla denuncia – dal più grande fornitore di polli per questo discount nel nostro Paese.
Dopo Germania e Spagna, dunque, anche in Italia vengono denunciate situazioni simili a quelle di altri Paesi europei. Il rapporto investigativo, pubblicato dall’organizzazione italiana Essere Animali, mostra come, al loro primo giorno in fattoria, i pulcini vengano lanciati da un’altezza di oltre un metro, schiacciandosi a vicenda.
Spietate davvero queste immagini che fanno molto male al cuore. Nei giorni successivi si osservano decine di pulcini morti insieme al resto degli uccelli. Le immagini rivelano gravi violazioni delle norme sul benessere degli animali da parte del personale dell’allevamento. A questo vanno aggiunti anche i rischi per la salute umana, derivati dalle malattie che questi animali possono contrarre.
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Il rapporto dell’organizzazione italiana evidenzia anche irregolarità nella fase finale del ciclo produttivo, in quanto gli operatori sacrificano polli, apparentemente malati, schiacciando loro il collo, sbattendo la testa contro gli abbeveratoi dell’allevamento o compiendo altri gesti davvero tremendo.
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Lo stabilimento finito sotto accusa si trova in provincia di Bergamo, in Lombardia, e alcune immagini sono molto forti: terribile è quella di un pulcino morto intrappolato sotto l’abbeveratoio. Ci sono anche uccelli che presentano un’innaturale torsione del collo verso l’alto. Sempre in Lombardia si trova un altro stabilimento al centro dello scandalo.