La manovra Meloni non supera l’esame: cosa significa restrittiva e quali sono gli effetti che potranno esserci sull’economia
Una manovra restrittiva che non punta alla crescita dell’economia. “Mentre il Paese va verso la recessione, riduce sia l’indebitamento netto sia il saldo primario di oltre 20 miliardi rispetto al quadro lasciato da Draghi”. Così al Corriere della Sera Gustavo Piga, ordinario di Economia politica a Tor Vergata che bolla negativamente l’ultima legge di bilancio.
Ci sarà il crollo di salari e consumi intermedi con il congelamento di stipendi e spesa pubblica, considerando a che punto è arrivata l’inflazione. Crescerà rapporto debito/pil e aumenterà addirittura il rischio di uscita dalla Ue, ammonisce il professore.
Manovra Meloni, il professor Piga spiega cosa non va
Ma cosa significa che la manovra è restrittiva? La politica fiscale attuata riduce l’indebitamento netto e anche il saldo primario di oltre 20 miliardi rispetto a quando c’era Draghi, mentre si va verso la recessione.
Questi sono gli effetti di quella che definisce “manovra invisibile” che la premier non vede e sostiene invece che la Legge di Bilancio è tutta a favore di fragili e classe media.
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In pratica si riducono le spese e aumentano le entrate. A prima vista può sembrare qualcosa di positivo ma in economia non è sempre così perché bisogna anche rilanciare i consumi.
Il ragionamento del docente è il seguente: se non aumentano gli stipendi dei dipendenti pubblici e i consumi intermedi, gli acquisti di beni e servizi, siccome c’è l’inflazione, in termini reali è come tagliarli del 6%.
Non ci sono tagli reali
Guastavo Piga infine sottolinea che è fondamentale non confondere la spesa con l’investimento, ricordando il motto estero “spend to save polity“, ossia spendere bene (in senso di investimento) per tagliare le spese inutili. “L’Italia fa il contrario. Fa tagli lineari per poi spendere quel che si risparmia”.
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Il capitale umano non viene considerato una risorsa su cui investire e in questo modo in pratica si butta al vento ogni volta l’occasione per tagliare i reali sprechi che diventano sempre più un peso.