Il Capo dello Stato, a margine del vertice bilaterale con la Svizzera, ha ricordato gli impegni presi dall’Italia
In queste settimane di lavoro inteso per la legge di bilancio si scatenano confronti politici su alcune scelte dettate dal provvedimento che, ora, è al vaglio dell’Unione Europea mentre il parlamento discute proposte di modifica. Uno dei temi più discussi è la questione del contante.
Infatti, la linea del governo è quella di favorire l’uso del contante e frenare la crescita di utilizzo di pagamenti digitali. Infatti, la manovra contiene l’aumento del limite massimo di pagamenti in contanti a 5.000 euro, di cui non è chiara la motivazione, e l’addio all’obbligo di accettare pagamenti con carta per acquisti fino a 60 euro.
Lotta all’evasione, il monito del Capo dello Stato
Le soluzioni sono, tuttavia, al vaglio dell’Unione europea perché nell’accordo sul Pnrr, che prevede il 40% delle somme a fondo perduto, è previsto da parte dell’Italia l’utilizzo di strumenti per stimolare i pagamenti con carta che sono tracciabili e combattono l’evasione. Non a caso, nello stesso periodo fu introdotto il cashback per incentivare i pagamenti con carta.
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Sul tema, ad una precisa domanda, è intervenuto il Capo dello Stato a margine del vertice con la Svizzera. Il Presidente della Repubblica non può intervenire nel dibattito politico perché non rientra nel suo ruolo. Tuttavia, non si è sottratto nel sottolineare che il tema della lotta all’evasione fiscale oltre ad essere un problema per i paesi in merito all’Italia rappresenta un impegno preso con l’Unione europea.
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Ecco uno stralcio dell’intervento: “Non c’è dubbio che il problema dell’evasione fiscale sia un problema grave per qualunque Paese e lo è in maniera importante per l’Italia. Si è fatto molto e si opera molto. E nel Pnrr questo è un tema sottolineato con molta concretezza e indicazioni, tra l’altro già definito con l’Ue». E aggiunge pure: «Non vi sono segnali che venga cambiato”, conclude Mattarella.