Nuovo aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea. Ecco cosa accadrà su prestiti e mutui
In arrivo notizie poco favorevoli dalla banca centrale europea. Del resto lo scenario in Europa conseguente alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica conseguente hanno innescato un’inflazione tale da costringere l’istituto regolatore della moneta ad intervenire per controllare la perdita di potere di acquisto dell’Euro.
Infatti, nella giornata di ieri la Banca centrale europea ha deciso di introdurre un nuovo aumento di mezzo punto dei tassi di interesse. Si tratta del costo del danaro che costerà ancora di più. Ciò significa ai fini pratici e relativi ala vita quotidiana dei cittadini dell’area Euro che prestiti e mutui costeranno ancora di più in termini di interesse.
L’aumento si attua quando c’è un’inflazione elevata. Infatti, si tratta di una misura finanziaria che occorre per frenare la circolazione del denaro e rallentare la corsa dei prezzi. La conseguenza è anche un rallentamento dei consumi ma in presenza di inflazione elevata non c’è altra scelta da parte del regolatore della moneta.
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Sul fronte economico le previsioni di una recessione morbida sono state ancora confermate. Soltanto all’inizio del 2023, quindi, si avrà una frenata dei consumi nella zona euro per poi riprendere. Tuttavia, nel 2023 la crescita sarà dello 0,3 % come stimata dall’istituzione europea.
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Soltanto nel 2024 l’area dove circola l’Euro tornerà a crescere a ritmi soddisfacenti. Il tutto, però, è legato agli esiti del conflitto in Ucraino che rimane in atto e in tal senso resta la criticità della situazione. Intanto prestiti e mutui aumentano nel loro tasso di interesse. Questo potrebbe comportare una frenata del settore delle compravendite di immobili. Nello steso tempo la Bce si sta liberando dei titoli di Stato acquistati dagli Stati membri. le prime vendite avverranno a marzo del 2023. In tal senso la banca centrale ha anche sospeso l’acquisto di altri titoli.