Inserito in legge di bilancio l’aumento della decontribuzione massima per i datori di lavoro che assumono percettori
La legge di bilancio è alle battute finali per l’approvazione da fare entro il 31 dicembre pena l’esercizio provvisorio che danneggerebbe l’immagine del paese. La maggioranza parlamentare che sostiene il governo deve ancora trovare la quadratura definitiva sugli emendamenti presentati alla manovra.
Intanto man mano che i giorni passano vengono concretizzate modifiche alla manovra per effetto delle interlocuzioni in maggioranza. Tra i diversi punti in ballo e introduzioni c’è una novità che riguarda il reddito di cittadinanza. Accanto alla prima mossa, la riduzione da otto mesi a sette per la percezione del reddito per il 2023 a persone senza minori o disabili a carico, c’è una novità sugli incentivi al lavoro.
Infatti, la maggioranza di governo ha deciso di incrementare il tetto massimo di decontribuzione a favore di datori di lavoro che assumono percettori del reddito di cittadinanza. Questo tetto, già presente nella normativa, passerà dai 6.000 euro attuali a 8.000 euro.
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Questi soldi sono decontribuzioni della busta paga per la parte spettante al datore di lavoro che assume un percettore del reddito di cittadinanza. Sul reddito di cittadinanza, in realtà, ogni discorso su una normativa diversa è stato rimandato per il 2024. L’unica novità riguarda coloro che non hanno minori a carico o diversamente abili o over 60.
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Costoro perderanno il sostegno dopo i primi sette mesi del 2023. Per quanto riguarda invece l’attualità per i percettori del reddito sono in arrivo in anticipo a dicembre le ricariche delle carte. I pagamenti sono attesi tra il 21 e il 23 del mese. L’anticipo è in linea con quanto fatto già negli anni scorsi relativamente alle ricariche di dicembre che si cerca di erogare prima di Natale. Sono stati già erogati, invece, gli arretrati relativi all’assegno unico. I percettori del reddito ricevono un’integrazione degli assegni a sostegno delle famiglie con figli a carico.