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Affitti, amara sorpresa in manovra: arriva il taglio

Arriva una nuova amara sorpresa per gli affitti: nuovo taglio a favore dei meno abbienti: l’ira dei sindacati

Reddito di cittadinanza, taglio contributo affitti (Foto Adobe)

La maggioranza è impegnata a trovare l’accordo tra i diversi emendamenti presentati per approvare in tempo utile la legge di bilancio in parlamento. Il via libera delle due camere deve arrivare entro il 31 dicembre. In caso contrario scatterebbe l’esercizio provvisorio che sospenderebbe la manovra di spesa fino all’approvazione oltre a danneggiare l’immagine del paese.

Tuttavia, è difficile che si arrivi all’esercizio provvisorio. La maggioranza farà di tutto per evitare questo danno d’immagine all’Italia. Gli emendamenti presentati e su ciò si sta lavorando sono 158 relativi alla maggioranza parlamentare. Il budget di manovra a disposizione per glie emendamenti è di 400 milioni di euro.

Affitti, il sindacato denuncia l’assenza dell’integrazione al reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza, taglio contributo affitti (Foto Adobe)

La somma non basta, come sempre accade, ad accontentare tutte le richieste presentate con gli emendamenti dalle diverse fazioni che compongono la maggioranza a sostegno del governo. Per questo motivo si cercano altre risorse tagliando provvedimenti che non appartengono alla maggioranza attuale come il bonus cultura e l’idea di ridurre di un altro mese il reddito di cittadinanza nel 2023.

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Sui tagli dal sindacato dell’ Unione Inquilini è arrivato un allarme. Il Responsabile Centro Studi e Ricerche Massimo Pasquini ha espresso il disappunto del sindacato al Fatto Quotidiano sull’assenza in manovra del contributo integrativo al reddito di cittadinanza relativo all’affitto della casa.

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Infatti, il reddito di cittadinanza prevede per la singola persona che lo percepisce 500 euro massimi di ricarica della carta per gli acquisti previsti dalla normativa. A questi è aggiunto un contributo del valore di 280 euro a copertura di un eventuale affitto da pagare. Il sindacato degli inquilini afferma che in manovra manca il riferimento, non c’è l’integrazione al reddito di cittadinanza.

Il sindacato ha scritto una lettera al ministro delle infrastrutture che ha la delega alla casa affermando che la scelta potrebbe provocare numerosi sfratti per morosità. I numeri sui poveri e la casa sono disarmanti in Italia. Infatti, sono circa 650.000 le famiglie in lista d’attesa di una casa popolare e 900.000 le famiglie in affitto che si trovano sotto il livello della povertà assoluta.

Pubblicato da
Marcello Pelillo